A causa della continua e feroce espansione del Covid-19, i Tribunali di Pavia, Milano, Napoli, Vicenza, Brescia, Paola, Forli e Rimini (con ordinanza quest'ultimo del 23.03.2020), come ha d'altronde previsto il DPCM del 17.03.2020 n.18 in materia di giustizia, hanno tracciato esaustive guide per lo svolgimento dei processi attraverso strumenti telematici.

Anche la Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati, come risulta dal sito del Ministero della Giustizia, ha dotato gli uffici di Giustizia di oltre 2.000 licenze temporanee di rinomati software per la videoscrittura (Microsoft Office) e videoconferenza (Skype Business e Teams), il tutto al fine di consentire lo svolgimento dei processi mediante conversazioni audio-video a distanza.

Il Direttore Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati, in data 20 marzo, ha inoltre pubblicato il primo provvedimento in esecuzione dell’art. 83 del d.l. n.18/2020 (cd. Cura Italia) che sostituisce espressamente quello del 10 marzo. Tale provvedimento individua gli strumenti telematici (software) autorizzati per i processi a distanza, ovvero Skype for business e Microsoft Teams (art. 2 e 3), stabilendo altresì che per le comunicazioni e notifiche è possibile utilizzare anche il sistema ministeriale PEC TIAP-document@ di cui ai provvedimenti DGSIA n. 1593.U del 26 gennaio 2016 e n. 19717.U del 29.9.2016.

Inutile dire che non sono mancate veementi proteste da parte degli avvocati, come accaduto ieri quando un avvocato del Foro di Avellino si è visto rifiutare la richiesta di processo a distanza da parte del GIP del Tribunale di Napoli.

Circostanza comunque comprensibile dato che si è ancora in un momento di rodaggio e che nessun operatore del settore (avvocati e giudici) erano davvero pronti ad una rivoluzione del genere.

Lo svolgimento telematico delle udienze civili

Come anzi detto i predetti uffici giudiziari, in maniera alquanto uniforme, hanno adottato un protocollo-guida che stabilisce le regole per instaurare un adeguato contraddittorio attraverso il software Microsoft Teams (stesso software già utilizzato anche per le sedute di laurea) e Skype.

Per le cause civili, è possibile partecipare all’udienza in pochi passaggi con Skype for Business: il giudice (già connesso alla piattaforma virtuale) trasmette agli avvocati che devono partecipare una e-mail che contiene un link; i partecipanti invitati tramite il link vengono direzionati alla "riunione": verrà quindi mostrata la finestra Skype for business, dopodiché occorre selezionare "Partecipa", a quel punto si aprirà una nuova finestra che invita ad installare il software.

Avviato il programma verranno richieste le credenziali dell'account Microsoft (è possibile creare gratuitamente un account seguendo le schermate proposte dal programma stesso), eseguito l’accesso apparirà la schermata di conversazione nella quale si potrà abilitare/disabilitare il microfono e la telecamera e finanche condividere lo schermo.

Udienza penali a distanza

Per le udienze penali, è il protocollo del 14.03.2020 a fornire le indicazioni utili allo svolgimento del processo in videoconferenza.

Per i processi penali il software scelto è Microsoft Teams, utilizzabile nell'ambito della convalida e giudizio direttissimo alternativo (patteggiamento abbreviato semplice non condizionato) e dei processi con rito alternativo (ad esempio patteggiamento o abbreviato semplice non condizionato) solo però se sono adottate misure di custodia.

Il Giudice attesta che l'imputato prende parte all'udienza dalla Casa circondariale oppure dal luogo in cui ha partecipato all'udienza di convalida.

Il procedimento telematico inizia con la trasmissione degli atti al Pubblico Ministero da parte della PG che ha effettuato l'arresto, atti che vengono poi inoltrati anche al difensore tramite e-mail o tramite posta elettronica certificata. Tutto il fascicolo telematico viene quindi caricato in pdf su un portale. Per prendere parte alla videoconferenza su Teams occorre presentare un'istanza depositata almeno 5 giorni prima dell’udienza. All'atto della richiesta sarà necessario indicare il proprio indirizzo e-mail per poter ricevere l'invito da parte del magistrato e un numero di telefono mobile.

Il sistema richiederà il “nome”, in tale campo si potrà inserire il numero di ruolo di modo che il giudice possa riconoscere più agevolmente il fascicolo. Il giudice invierà poi alle parti richiedenti una mail di invito contenente un link per partecipare al “Meeting”; selezionando il link basterà poi inserire il nome e selezionare la voce "partecipa", a quel punto sarà sufficiente aspettare qualche istante per essere connessi alla riunione. A questo punto il giudice, verificata la connessione delle parti, con decreto motivato attesta che per ragioni giustificate dall'emergenza sanitaria coronavirus si procederà a distanza. Stabilito il collegamento con le parti processuali, il giudice concederà 60 minuti al difensore per analizzare i documenti, dopodiché l'udienza avrà inizio.