Saranno anticipati a partire dal 26 marzo i pagamenti di aprile delle Pensioni Inps. L'annuncio viene dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, che ha motivato la decisione con la necessità di diluire il più possibile il prevedibile affollamento negli uffici postali da parte dei pensionati, viste le limitazioni agli spostamenti e la necessità di evitare gli assembramenti imposte dall'emergenza sanitaria.

I pagamenti, ha anticipato la Catalfo, saranno scaglionati fino al primo aprile secondo un criterio che è ancora allo studio da parte dell'Inps.

Alle Poste, nel frattempo, è corsa contro il tempo per riorganizzare gli uffici in modo da regolamentare e razionalizzare il flusso anche in funzione della chiusura di molti sportelli periferici.

Ricordiamo, tra l'altro, che i cedolini del mese di aprile di importo compreso fra tre e quattro volte il minimo erogato dall'Inps saranno più alti in quanto conterranno le rivalutazioni dell'indice Istat ed i relativi arretrati da gennaio.

Anticipati a partire dal 26 marzo i pagamenti delle pensioni Inps

La notizia del pagamento anticipato delle pensioni Inps data dal ministro Catalfo è stata successivamente confermata dal viceministro dello Sviluppo Economico Stefano Buffagni nel corso di un suo intervento alla trasmissione televisiva Fuori dal coro di Rete 4.

Buffagni ha infatti riferito che Inps, Poste e Ministero del Lavoro stanno lavorando per anticipare il pagamento delle pensioni di aprile a partire dal 26 marzo, ipotizzando inoltre una priorità per i pensionati che possono prelevare l'importo del cedolino attraverso gli sportelli Bancomat, in modo da evitare assembramenti negli uffici postali tutelando così la salute sia di quei pensionati che andranno a ritirare la pensione in contanti che dei lavoratori agli sportelli.

Poste Italiane e sindacati al lavoro per evitare affollamenti nei giorni di pagamento delle pensioni Inps

Quello di tutelare la salute dei 130mila lavoratori di Poste Italiane rimane, infatti, una priorità che azienda e sindacati stanno cercando di affrontare in previsione delle centinaia di migliaia di pensionati che, nonostante gli inviti ad utilizzare gli sportelli ATM (Bancomat e Postamat), affolleranno gli uffici postali per il ritiro delle pensioni Inps.

L'annunciato scaglionamento dei pagamenti a partire dal 26 marzo è sicuramente una misura utile, ma certo non sufficiente ad evitare affollamenti, possibili veicolo di contagio. Tra le misure già attuate, le aperture pomeridiane degli uffici aperti su doppio turno e di quelli aperti solo al mattino, mentre nei piccoli Comuni nei quali è presente un unico Ufficio Postale, l'apertura avverrà a giorni alterni.

I sindacati, intanto, premono per il posticipo del pagamento delle utenze, in modo da diminuire l'afflusso negli uffici postali e, allo stesso tempo, ridurre la presenza di personale in servizio.