Pensioni anticipate, meglio aderire alla previdenza complementare oppure riscattare gli anni di laurea? Il quesito è stato proposto agli esperti di pensioni de 'Il Sole 24 Ore' da una lavoratrice nata nell'ottobre del 1963 che ha richiesto di quale convenienza potrebbe beneficiare dall'uno o dall'altro metodo di ottimizzazione della propria carriera formativa e lavorativa in vista dell'uscita anticipata, presumibilmente nel prossimo decennio. La donna, 57enne, lavora ininterrottamente dal 5 giugno 1995 in quella che è la sua attuale azienda ed ha avuto una parentesi lavorativa di un mese nel 1990.

Al momento la lavoratrice non ha aderito ad alcun fondo pensionistico e avrebbe la possibilità di riscattare il proprio corso di laurea anche alla luce del recente vantaggio concesso dalla circolare dell'Inps numero 6 del 2020 che consente ai lavoratori di poter procedere al riscatto degli studi nella formula agevolata anche se collocati negli anni precedenti il 1996.

Uscita pensioni anticipate: vantaggi della pensione complementare

La risposta degli esperti di pensioni del quotidiano economico partono dal presupposto che il riscatto agevolato della laurea, in vista di agganciare le pensioni anticipate senza dover attendere l'uscita di vecchiaia ad almeno 67 anni, può essere richiesto solo accettando irrevocabilmente il ricalcolo contributivo della futura pensione con il meccanismo contributivo, meno vantaggioso dal punto di vista dell'importo della futura pensione rispetto ai precedenti sistemi, retributivo e misto.

Tuttavia, il riscatto degli anni di laurea ad oneri agevolati permetterebbe di poter aderire al meccanismo sostenendo il costo di 5.260 euro per ogni anno di studio che si voglia riscattare. Inoltre il costo, oltre ad essere rateizzabile, è integralmente deducibile dal reddito fiscalmente imponibile.

Pensioni anticipate: in attesa della riforma e del dopo quota 100, i fondi pensione sono soluzione più conveniente

Tuttavia, in vista di poter andare aderire ad una futura formula di pensione anticipata, ad oggi il vantaggio massimo del riscatto della laurea rispetto ai 67 anni previsti per la pensione di vecchiaia consisterebbe nel risparmiare al massimo due anni di lavoro.

Pertanto gli esperti di pensioni del quotidiano economico consigliano di valutare le formule di investimento nella pensione complementare che potrebbero risultare più vantaggiose e decidere successivamente, quando la lavoratrice sarà più vicina alla pensione (ma non prima del 2026) quale delle due misure potrebbe ottimizzare maggiormente la propria carriera lavorativa. Il vantaggio andrà considerato anche in vista della riforma delle pensioni annunciata dall'attuale Governo e sulla quale si attendono misure flessibili di uscita anticipata anche per il superamento della quota 100 e della meno recente riforma Fornero. Infine, l'adesione al fondo pensione consentirebbe alla lavoratrice di dedurre i versamenti effettuati annualmente.