Al fine di far fronte alle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dalla diffusione del Covid-19 e di garantire i livelli essenziali di assistenza, il governo italiano con il decreto n.14 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 marzo 2020 ha stanziato 660 milioni di euro per predisporre 20 mila assunzioni di personale medico da inserire negli ospedali con effetto immediato, senza la pubblicazione di alcun concorso pubblico. I reclutamenti secondo quanto stabilito dal decreto dovrebbero avvenire attraverso la valutazione dei titoli e lo svolgimento di un colloquio orale.

Coronavirus: maxi assunzioni nella sanità italiana

Il 10 marzo 2020 è entrato in vigore il decreto legge n.14 che consentirà l'assunzione di 20 mila unità di personale medico (Oss, medici e infermieri) da inserire negli ospedali per affrontare al meglio l'emergenza nazionale rappresentata dal rapido propagarsi del virus Covid-19. Il personale dovrebbe essere assunto a tempo determinato con una durata inizialmente fissata per 6 mesi, prorogabili in caso di eventuale prosecuzione dell'emergenza. Le regioni potranno a loro volta richiamare in servizio il personale medico e sanitario in pensione.

Il decreto specifica che le aziende e gli enti del sevizio sanitario nazionale al fine di far fronte alle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dalla diffusione del Covid-19 e di garantire i livelli essenziali di assistenza, potranno procedere al reclutamento di medici specialisti in radiodiagnostica, patologie infettive, rianimazione e dell'apparato respiratorio, oltre che di specializzandi iscritti iscritti all'ultimo e al penultimo anno di corso delle scuole di specializzazione.

Tutti gli incarichi saranno conferibili previa selezione, per titoli e colloquio orale, attraverso procedure comparative.

Sanità: stop a ricoveri non urgenti

Tra le novità contenute nel decreto n.14 c'è lo stop ai ricoveri non ritenuti urgenti per dare respiro al servizio sanitario nazionale e liberare posti letto da riservare al trattamento e alle cure del Covid-19.

Non solo, la Protezione Civile potrà requisire ai cittadini privati presidi sanitari o medico chirurgici al fine di far fronte alle esigenze dei contagiati.

Tutte queste iniziative saranno finanziate con una spesa complessiva di 660 milioni di euro per l'anno 2020. Al finanziamento potranno accedere tutte le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, in deroga alle disposizioni legislative che stabiliscono per le autonomie speciali il concorso regionale e provinciale al finanziamento sanitario corrente, sulla base delle quote d'accesso al fabbisogno sanitario indistinto corrente rilevate per l'anno 2019.