A causa dell'attuale emergenza sanitaria in Italia, la Regione Campania ha programmato 1.600 assunzioni di personale sanitario tra infermieri, medici, e operatori socio-sanitari. Grazie allo scorrimento delle graduatorie dei Concorsi Pubblici, inizialmente saranno impiegati 1.200 infermieri, che poi diventeranno 1.500. A dare tale annuncio alla testata giornalistica 'Il Mattino', è stato Enrico Coscioni, consigliere per la Sanità del governatore della Campania Vincenzo De Luca.

Emergenza sanitaria: le assunzioni programmate dalla Regione Campania

Alla luce degli ultimi avvenimenti della Lombardia, la Regione Campania sta provando a giocare d’anticipo assumendo immediatamente 1.600 professionisti del settore sanitario, tra cui 1200 infermieri. Dalla Regione hanno affermato di essere pronti all’emergenza: difatti sarebbe già stata avviata l'individuazione, all'interno degli ospedali, del personale necessario nelle strutture, ma anche riguardo agli strumenti e alle attrezzature. Le assunzioni sono necessarie in seguito all'incremento del 50% dei posti destinati alla rianimazione e circa il 70% ai ricoveri: in due giorni sono stati realizzati 56 posti di rianimazione, 55 di sub-intensiva e 200 di degenza malattie infettive e pneumologia.

Secondo i sindacati, invece, sarebbe invece difficile trovare medici disposti a lavorare duramente per pochi mesi, ritornando poi nella sua condizione di precarietà.

Decreto del 9 marzo: 20mila posti in tutta Italia

Ricordiamo che questi posti rientrano nel piano d'emergenza emanato attraverso il decreto, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 9 marzo, al fine di sbloccare le assunzioni sanitarie senza concorso pubblico.

Tale piano prevede 20 assunzioni in tutta Italia: 15mila tra infermieri e operatori, e 5mila medici da distribuire nelle regioni, in base alla necessità, tramite contratti di lavoro a tempo terminato della durata di sei mesi, rinnovabili a seconda dell'emergenza.

Il decreto, vigente dal 10 marzo 2020, prevede lo stanziamento di 845 milioni per il 2020: di questi 660 milioni sono destinati all'impiego di personale e 185 per le apparecchiature e per la terapia intensiva.

Saranno, dunque, stipulati contratti libero-professionali per riuscire ad ingaggiare 20mila “soldati” col camice. Il Governo ha anche autorizzato le amministrazioni regionali a convocare il personale medico e sanitario in pensione. Il nuovo decreto ha l'obiettivo di rendere più forte la rete di assistenza territoriale e le funzioni del Ministero della salute, tramite l'aumento delle risorse sia umane sia strumentali.