Si è fatto un gran discutere sul decreto liquidità che prevede l’immissione di danaro liquido per le imprese, i professionisti ed i lavoratori autonomi che sono stati colpiti dalla crisi economica di queste lunghe settimane di quarantena. Tutti ormai hanno capito che il decreto liquidità permette ai soggetti a cui è destinato, di accedere ad un prestito bancario, garantito dallo Stato e con procedura semplificata. Sarà la Sace, società che fa capo alla Cassa Depositi e Prestiti, a gestire l’operazione che ormai sta per avviarsi, come riporta anche il quotidiano “Il Sole 24 Ore”.

La Sace ha già prodotto un suo documento con tutte le informazioni utili alle procedure e lo ha inviato alle banche che erogheranno materialmente il prestito ai richiedenti.

A chi si rivolge il decreto

Il prestito a garanzia statale potrà essere richiesto da qualsiasi impresa, senza differenze di settore o senza distinzioni di dimensione. In altri termini, qualunque impresa e di qualsiasi dimensione, compresi i lavoratori autonomi e i professionisti, a patto che abbiano sede in Italia e non fossero già in crisi prima del 31 dicembre 2019. Inoltre, è necessario che ll'impresa in questione abbia già utilizzato fino a completa capienza il Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese gestite dal Mediocredito Centrale.

Il prestito sotto garanzia statale è ammissibile a condizione che la richiesta venga effettuata entro la fine del 2020 e purché il prestito sia stato erogato a partire dal 9 aprile scorso. L’utilizzo dei fondi deve essere destinato esclusivamente al sostegno dei costi di gestione delle attività e dagli investimenti diversi da quelli relativi alle acquisizioni di quote di società.

La linea di credito è del 25% del fatturato

Inizialmente, per come è stato pubblicizzato il decreto, sembrava che per le piccole e medie imprese ci fosse una linea di credito da 25.000 euro a testa. Invece i 25.000 euro rappresentano la cifra massima che una attività può ottenere con garanzia statale. Infatti, il prestito garantito non potrà essere superiore al 25% del fatturato avuto nel 2019 fino a un massimo di 25mila euro, come già evidenziato.

In pratica, le aziende con un fatturato maggiore ai 100mila euro, avrebbero accesso a un prestito inferiore al 25% del loro fatturato. Viceversa, per una piccola impresa, magari con un fatturato di 50.000 euro, il prestito massimo ottenibile sarebbe di 12.500 euro. Il finanziamento sostenuto dalla copertura pubblica non può avere durata superiore ai 6 anni con la previsione di un preammortamento a 12, 18 o 24 mesi.

La garanzia statale e come funziona

Come dicevamo, il prestito concesso alle imprese è a garanzia statale, ma questa non coprirà il 100% del finanziamento a tutti i richiedenti. Per questo aspetto del finanziamento infatti, conterà la dimensione aziendale. La copertura del 100% è solo per le piccole imprese, quelle a cui è destinato il prestito massimo di 25.000 euro.

Per le altre aziende, quelle più grandi, la copertura è del 90% per quelle con meno di 5.000 lavoratori dipendenti e un fatturato massimo di un milione e mezzo di euro. Per chi ha un organico dipendenti più grande ed un fatturato fino a 5 milioni di euro, la copertura sarà dell’80%. E scende al 70% la copertura statale per le imprese ancora più grandi come fatturato e dimensione organica.

Iter semplificato per le imprese

Come dicevamo, l’iter, secondo il decreto, sarà abbastanza rapido, soprattutto per le aziende più piccole. Per quelle fino al tetto massimo di 1,5 miliardi, non servirà alcuna procedura particolare, come quella prevista per le imprese più grandi che invece devono ottenere l’ok del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Per le imprese più piccole la Sace è incaricata di concedere la garanzia immediatamente, cioè entro massimo 2 giorni dalla richiesta da parte della banca a cui il richiedente si è affidato. Anche per ciò che concerne il costo della garanzia ci sono differenze in base alla dimensione delle aziende che richiedono il prestito. Resta comunque un costo agevolato rispetto alla normale operatività dei finanziamenti bancari. Il costo complessivo sarà dato dal costo del finanziamento e dal costo della garanzia.