"Team 23": è questo il nome del piano industriale alla base dell'accordo sottoscritto da Unicredit e i sindacati di settore, quali Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.

Durante le trattative, le parti hanno avuto modo di toccare molteplici argomenti inerenti a pensionamenti, nuove assunzioni e un nuovo piano welfare.

Via a 2600 assunzioni in Unicredit

Come sottolineato anche nel comunicato unitario, in un periodo così critico dal punto di vista sanitario, sociale ed economico per il nostro Paese, parlare di nuovi progetti potrebbe sembrare quasi "utopico", eppure Unicredit e le sigle sindacali precedentemente citate sono riuscite a dare vita ad un vero e proprio piano di consolidamento occupazionale.

L'accordo "Team 23" poggia, infatti, su un presupposto molto semplice: quello di garantire un'assunzione ogni due uscite.

In questo modo, le parti sperano di inviare un messaggio di speranza per i giovani disoccupati nel nostro Paese, preannunciando ben 2600 assunzioni. A fronte di esse saranno effettuate 5200 uscite, volontarie e incentivate, in luogo delle 6000 uscite originariamente richieste dal Gruppo.

Consideratane l'eliminazione dall'ultimo contratto collettivo nazionale, i 2600 nuovi giovani assunti non avranno un 'salario di ingresso' e per loro sarà previsto il versamento al fondo pensione del 4% per un periodo di 3 anni.

Pensionamenti e riduzione degli esuberi

L'alto numero di esuberi originariamente previsti, aveva fatto temere ai sindacati un possibile esodo verso altri Paesi e, per questo motivo, nell'accordo recentemente sottoscritto, ci si impegna a non prevedere ulteriori esuberi.

L'accordo prevede che ci saranno però 800 riqualificazioni professionali.

Il patto prevede, inoltre, che coloro che decideranno di accedere al fondo di solidarietà, maturandone i requisiti necessari entro il 2028, avranno diritto ad un incentivo da due a tre mensilità.

Il piano welfare e le altre misure

Come già previamente accennato, l'accordo tra Unicredit e sindacati nasce con l'obiettivo principale di consolidare l'assetto occupazionale e di rafforzare l'integrazione del Gruppo nel settore bancario Italiano.

E' anche per questi motivi che, nel patto, vengono adottate anche misure che interessano principalmente il mezzogiorno e le zone più disagiate del nostro Paese, attraverso l'apertura di nuovi poli operativi e mediante nuove opportunità dal punto di vista occupazionale.

Per quanto riguarda l'adozione di nuovi strumenti economici, è stato previsto l'aumento del premio aziendale del 10% e il buono pasto fino a sette euro: si tratta di misure che mirano a valorizzare la professionalità e l'impegno dei collaboratori del Gruppo.