Sui buoni spesa si è registrata un po' di confusione, soprattutto in merito all'ipotesi che i percettori del reddito di cittadinanza possano beneficiare anche degli aiuti alimentari. È riservata al sindaco di ogni Comune la decisione in merito alla distribuzione dei buoni spesa alle famiglie della comunità amministrata.

Una circolare dell'Anci-Associazione Nazionale dei Comuni Italiani ha però precisato che: "Si darà priorità ai soggetti non assegnatari di sostegno pubblico. Ciò non esclude che le risorse possano essere attribuite anche ai percettori di altri sussidi, ma nell'attribuzione del contributo dovrà darsi priorità a chi non riceve alcun sostegno".

Si parla, dunque di priorità e non di esclusività, quindi alla luce delle finalità della norma, aiutare chi non riesce ad acquistare beni di prima necessità, coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza possono avere accesso anche agli aiuti alimentari.

Oggi è giunta anche una precisazione in merito, relativa al comune di Anagni, in provincia di Frosinone. Il sindaco Daniele Natalia, a fronte della missiva pervenuta dal Meetup locale 5 stelle per chiedere chiarimenti in merito, ha fatto una dichiarazione. "Il Regolamento varato dall'Amministrazione competente include - ha detto il sindaco di Anagni - anche i percettori del reddito di cittadinanza e quelli del reddito d'inclusione. Ma verranno prima le richieste effettuate da chi non dispone di alcuna forma di sostegno al reddito".

I beneficiari dei buoni spesa individuati dal Comune

L'ordinanza n. 658 della Protezione Civile ha assegnato ai Comuni un contributo pari a 400 milioni di euro per gli interventi di solidarietà alimentare. La stessa ha stabilito che sono i Comuni a decidere le modalità di gestione e assegnazione dei buoni spesa, seguendo però quelle che sono le linee guida dettate dall'Anci.

Ogni amministrazione comunale dovrà quindi individuare la platea dei beneficiari tra i nuclei famigliari più bisognosi e più colpiti dagli effetti economici derivanti dall'epidemia di Coronavirus.

La richiesta buoni spesa al comune di residenza

Per coloro che abbiano la necessità di accedere ai buoni spesa, c'è la possibilità di segnalare la propria situazione al Comune, telefonicamente oppure on line.

Per i beneficiari di altre forme di sostegno al reddito, è possibile compilare l'apposita autodichiarazione, messa a disposizione sul portale del comune di residenza per constatare se si abbia accesso o meno all'aiuto. L'importo dei buoni spesa può variare da 100/200 euro fino ad un massimo di 500/600, in base ai componenti del nucleo famigliare e alle indicazioni del Comune di residenza. Per esempio, nel comune di Roma, gli importi sono così suddivisi:

  • fino a 300 euro per i nuclei con uno o due componenti;
  • fino a 400 euro per i nuclei con tre o quattro componenti;
  • fino a 500 euro per i nuclei con cinque o sei componenti.

Buoni spesa utili per acquisto beni primari

Con gli aiuti alimentari si possono comprare solo i beni che rientrano nell'assortimento presente nell'elenco dei punti vendita e supermercati, elencati nel sito istituzionale del proprio Comune di residenza. Al momento la durata del sussidio è per uno, massimo due mesi, relativi rispettivamente ai mesi di aprile e maggio, fino ad esaurimento del fondo messo a disposizione dal Governo.