Si respira un'aria di lacerante incertezza attorno ai tempi di pagamento della cassa integrazione di aprile attesa allo stato attuale da milioni di lavoratori. La prima deadline fissata dal Governo Conte al 15 aprile è stata di fatti disattesa, con la conseguenza che quasi 5 milioni di lavoratori attendono ancora il saldo completo della prestazione assistenziale. Le domande per la cassa integrazione ordinaria sono state eseguite da circa 300.000 aziende per un totale di 4,5 milioni di lavoratori: il 50% degli importi è stato erogato sotto forma di anticipo dalle imprese stesse, l'altra metà verrà saldata entro fine mese o comunque entro 30 giorni dall'invio della richiesta.

Per quanto concerne invece la cassa integrazione straordinaria l'Inps è attualmente al lavoro.

Cassa integrazione ordinaria e straordinaria, l'Inps sta raccogliendo le domande arrivate da 11 Regioni

Dei tempi di pagamento della cassa integrazione straordinaria di aprile ha invece parlato nelle ultime ore il Governo stesso comunicando come l'Inps si prepari a ricevere le domande da 11 Regioni. All'appello ne manca ancora la metà ma l'Istituto di previdenza sta già provvedendo a liquidare le prime richieste: sia per l'assegno straordinario sia per quanto riguarda il saldo della prestazione ordinaria il Governo ha fatto sapere di essere attualmente al lavoro perché entro un mese dalla domanda gli importi compaiano sui conti correnti.

Sempre a tal riguardo l'Esecutivo ha anche rammentato dell'accordo siglato tra l'Abi, l'Inps e i sindacati tramite il quale le figure sospese per via dell'emergenza in atto potranno ricevere 'un anticipo della Cassa integrazione ordinaria e in deroga pari a 1.400 €'. Alla convenzione ha aderito circa il 94% delle banche italiane, la speranza - comunicata sempre da Palazzo Chigi - è che i canonici di tempi di pagamento fissati in due-tre mesi si riducano ad uno soltanto.

Certo dopo la prima deadline disattesa la sfiducia serpeggia più forte che mai specie perché il folto numero di attori coinvolti (banche e Inps in primis) non contribuisce a sveltire i biblici iter burocratici generalmente tipici della Pubblica Amministrazione italiana.

Dpcm di aprile, il Ministro Catalfo rilancia il Reddito di Emergenza

Oltre ad aver parlato dei tempi di pagamento della cassa integrazione di aprile, il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo nelle ultime ore è tornata anche a ragionare di Rem, Reddito di Emergenza. La misura, come più volte anticipato nel corso delle ultime settimane, mira a fornire un sostegno al reddito di quelle particolari tipologie di lavoratori rimaste fuori dai paracaduti previdenziali previsti a margine del Cura Italia di marzo, il tutto sempre e comunque accompagnato dallo slogan 'nessun lavoratore resterà indietro'. L'ipotesi allo studio è che la manovra possa interessare sia le fasce di lavoratori 'grigi' (quelli saltuari e precari) sia le sacche di lavoro nero totalmente prosciugate dallo stop alle attività produttive e alla libera circolazione dei cittadini. Aprile è molto più che inoltrato, non resta che attendere per capire quando il Dpcm che statuirà il Reddito di Emergenza e confermerà il bonus per i lavoratori autonomi vedrà la luce.