È in corso d'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri la nuova maxi manovra economica che prende adesso il nome di decreto 'rilancio' in luogo dell'ormai evidentemente datato decreto 'aprile'.

Il nuovo provvedimento in via di stesura da parte di Palazzo Chigi dovrebbe contenere fra gli altri anche degli strumenti atti a supportare la categoria dei lavoratori domestici quali colf e badanti, particolarmente colpiti - come tanti altri - dalla crisi innescata dall'emergenza Coronavirus. L'ipotesi prevalente tra i tecnici del Governo è quella di garantire loro un indennizzo di 500 euro al mese per due mensilità: il premio riguarderebbe i mesi di aprile e maggio e verrebbe probabilmente erogato in quelli di maggio e giugno.

Il sussidio con un duplice 'paletto'

Il sussidio spetterebbe soltanto nel caso in cui i lavoratori domestici non conviventi con la famiglia datrice di lavoro abbiano, alla data del 23 febbraio dell'anno corrente, uno o più contratti di lavoro di una durata complessiva che superi le 10 ore settimanali. L'altro vincolo è la presenza di una comprovata riduzione di almeno un quarto dell'orario complessivo di lavoro rispetto alla situazione precedente all'emergenza da Covid-19.

Pare dunque definitivamente finita in soffitta l'ipotesi di assegnare, per lo scorso mese e per quello in corso, un'indennità mensile di 400 euro per i lavoratori domestici con contratti di lavoro fino a 20 ore settimanali e di 600 euro per quelli al di sopra delle 20 ore a settimana.

Come richiedere il sussidio di 500 euro per colf e badanti

Le richieste potranno essere effettuate tramite patronato o dal portale dell'Inps. Tali indennità non concorreranno alla formazione del reddito, non spetteranno ai titolari di pensione o ai percettori dei bonus previsti dal 'decreto Cura Italia e non saranno cumulabili con Naspi o Reddito di Emergenza, che dovrebbe essere introdotto con il decreto in via di approvazione.

Anche qui pare dunque accantonata l'idea proposta inizialmente dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo di garantire a colf e badanti una sorta di Cassa Integrazione in deroga, seppure in forma semplificata. Questo perché l'introduzione di uno strumento del genere comporterebbe dei tempi abbastanza lunghi e si rischierebbe di lasciare i lavoratori domestici senza misure di sostegno fino a oltre i mesi estivi.

Colf e badanti non beneficiano del blocco dei licenziamenti

Queste categorie di lavoratori, oltre a non essere coperte dagli ammortizzatori sociali previsti per le altre fasce di dipendenti, saranno scoperte dallo stop ai licenziamenti introdotto dal DI 18 e in via di proroga con il decreto in arrivo. Le associazioni datoriali e i sindacati hanno considerato la cosa come "incomprensibile e discriminante", in quanto non garante di "pari diritti e dignità ai lavoratori domestici" rispetto al resto dei lavoratori di questo paese.