È ormai prossimo alla presentazione il decreto lavoro contenente tutte le misure per professionisti e imprese atte a contrastare la crisi da nuovo Coronavirus.

Il testo, che contiene 44 articoli totali, è atteso dal Consiglio dei Ministri per questa settimana, dopo di che potrebbe arrivare l'ok definitivo. Tra le novità più importanti del provvedimento in via di stesura presso Palazzo Chigi l'introduzione del Reddito di Emergenza, un sussidio che andrebbe dai 400 agli 800 euro al mese in presenza di Isee inferiore a 15 mila euro. La misura dovrebbe andare a premiare le categorie finora non interessate da nessuno degli strumenti approntati dal Governo Conte per far fronte all'emergenza economica generata dalla pandemia da nuovo Coronavirus.

Come effettuare la richiesta del Rem, le ultime ipotesi

Le domande per il Reddito di Emergenza, in caso di accettazione, potranno essere inoltrate con tutta probabilità all'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale entro il mese di luglio; il sussidio verrebbe poi erogato per tre mensilità e il suo importo varierebbe in base al numero dei componenti famigliari. In base alla prima bozza del decreto non potrebbero percepirlo coloro che beneficiano di altre indennità istituite dal decreto Cura Italia (come il bonus autonomi), mentre la misura potrebbe invece risultare integrabile con il reddito di cittadinanza, la cui 'pelle' potrebbe presto cambiare.

Possibile variazione del reddito di cittadinanza

I requisiti per accedervi diverrebbero più morbidi con conseguente aumento della platea dei beneficiari per quel che riguarda le richieste che perverranno da luglio a ottobre. La soglia Isee utile a fare richiesta passerebbe da 9.360 a 10 mila euro: quella del valore del patrimonio immobiliare aumenterebbe da 30 a 50 mila euro laddove invece il limite massimo del patrimonio mobiliare varierebbe da 6 a 8 mila euro.

Cassa Integrazione prorogata per nove settimane

Il decreto in via di lavorazione potrebbe poi prevedere l'allungamento della Cassa Integrazione ordinaria e in deroga fino a fine ottobre 2020 per i dipendenti assunti al 25 marzo. Tale strumento, insieme alla proroga della disoccupazione Naspi di due mesi, comporterebbe un dispendio di fondi pari a circa 13 miliardi di euro.

Al fine di velocizzare i tempi di pagamento della Cassa Integrazione, la bozza del decreto prevede la possibilità per i datori di lavoro che non anticipano il trattamento di richiederne il pagamento diretto inoltrando la domanda entro la fine del mese di inizio del periodo di sospensione o riduzione dell'attività lavorativa.

Le amministrazioni competenti avranno poi il compito di esaminare ed autorizzare la richiesta entro il giorno 20 del mese successivo a quello del periodo di Integrazione salariale richiesto. Successivamente il datore di lavoro dovrà trasmettere i dati all'Inps per il pagamento delle prestazioni, che dovrebbe avvenire entro la fine del mese posteriore alla data di richiesta.

Blocco dei licenziamenti

Lo stesso decreto potrebbe infine statuire anche la proroga del divieto di licenziamenti di altri tre mesi rispetto ai due previsti dal decreto Cura Italia: la misura, come riportato anche da Il Sole 24 Ore, potrebbe interessare i licenziamenti collettivi e quelli individuali per motivo economico con i datori di lavoro che non potranno dunque adottare il meccanismo giuridico sino ad agosto prossimo (il Cura Italia copriva fino a maggio, il nuovo decreto prolungherebbe la cosa di altri 3 mesi).