Con il decreto di Aprile, slittato a maggio, arriveranno probabilmente delle misure atte ad incentivare i beneficiari del reddito di cittadinanza a lavorare nel settore agricolo. Nell'articolo 34 della bozza del decreto legislativo in circolazione è previsto che "in relazione all'emergenza Coronavirus" i percettori del reddito, della disoccupazione e degli ammortizzatori sociali a zero ore potrebbero stipulare dei contratti per lavorare nei campi non superiori ad un mese, senza subire la perdita o la riduzione dell'importo dei benefici.

Tali contratti potrebbero essere rinnovati di ulteriori 30 giorni, nei limiti di 2mila euro all'anno per il 2020.

La questione dei 'campi agricoli vuoti'

Con il decreto Cura Italia i percettori del reddito di cittadinanza erano esonerati dall'obbligo lavorativo e da quello di cercare un'attività recandosi nei centri per l'impiego, data l'impossibilità di spostamento, causata dalle misure di contenimento in atto. L'Inps ha così continuato ad erogare il sussidio agli aventi diritto, senza pretendere in cambio il rispetto di quanto stabilito dal patto di reinserimento. Ora la situazione si è evoluta in relazione a una nuova problematica che si è verificata con l'emergenza coronavirus: la filiera agroalimentare italiana è in crisi, poiché mancano i 400 mila braccianti provenienti dai Paesi Ue, a causa del blocco delle frontiere.

Ecco spiegato il motivo della decisione governativa d'incentivare l'agricoltura, invitando la platea dei percettori dell'Rdc al lavoro nei campi agricoli. Essi in pratica percepirebbero la paga di lavoratore agricolo (con compensi non inclusi nel loro reddito) e nel contempo continuerebbero ad aver diritto al sussidio.

La Ministra del Lavoro l'aveva già annunciato

Nunzia Catalfo in un'intervista per 'Fanpage', un paio di settimane fa aveva dichiarato di studiare un piano che consentisse di affrontare questa mancanza di manodopera nel settore agricolo. La Ministra aveva proposto l'ipotesi che i beneficiari dell'Rdc avessero la possibilità di effettuare questo genere di mansioni senza il timore di perdere il diritto al sussidio.

"In questo modo aiuteremmo le imprese e dall'altro lato i lavoratori accetterebbero le offerte più facilmente - aveva spiegato Nunzia Catalfo - In quanto c'è la paura di perdere il beneficio per un lavoro che poi non perdura nel tempo".

Il reddito di cittadinanza potrebbe essere 'affiancato' da quello di emergenza

Un'altra novità in previsione per il decreto in arrivo è l'introduzione di un nuovo aiuto: il reddito di emergenza. È stato uno degli strumenti più discusso dalla maggioranza e pare che si sia giunti ad un accordo per erogare un sussidio in favore di coloro che non beneficino di altri aiuti dallo Stato e che abbiano un Isee inferiore ai 15 mila euro. Il reddito di emergenza sarebbe erogato per tre mensilità con un assegno mensile che va da 400 a 800 euro, in base al numero dei componenti famigliari.

Il Rem sarebbe compatibile con il reddito di cittadinanza come forma di integrazione del reddito, fino ad un massimale di 400 euro al mese per un single e 800 euro per una famiglia.

Incentivi per l'acquisto di biciclette, monopattini e segway

Ma le novità del decreto in arrivo non finiscono qui e vanno a toccare anche il campo dei trasporti. Nell'ultima settimana si è parlato tanto di un incentivo all'acquisto di questi mezzi 'alternativi', soprattutto per alleggerire la pressione sui mezzi pubblici che potrebbe verificarsi con la Fase 2. È attesa un'ordinanza del Mise per la riapertura dei negozi che vendono questi mezzi di mobilità, e in più dovrebbe arrivare un incentivo tra i 200 e i 300 euro circa per favorire questo genere di acquisti.

Sono in arrivo delle risposte concrete dal mondo della Politica, finalizzate a supportare le famiglie e le imprese nella crisi economica innescata dall'emergenza coronavirus in atto.