Arrivano delle possibili novità sul bonus da destinare a colf e badanti nel decreto "Rilancio", provvedimento in via di adozione da parte del governo Conte: due mensilità di 500 euro ciascuna, corrispondenti ad aprile e a maggio, per un totale di 1.000 euro a favore dei lavoratori domestici regolarmente assunti. Ma con due paletti per presentare domanda all'Inps tramite il portale oppure al patronato: quello delle ore (almeno dieci) previste cumulativamente da uno o più contratti attivi alla data del 23 febbraio 2020 e la riduzione di almeno un quarto dell'orario complessivo di lavoro rispetto al periodo precedente all'emergenza sanitaria.

Sono queste, dunque, le ipotesi - rilanciate nelle scorse ore anche da Il Sole 24 ore - alle quali stanno lavorando i tecnici del governo affinché la categoria dei colf e badanti possano ottenere la tutela economica necessaria e non riconosciuta nel decreto "Cura Italia" di marzo scorso.

Bonus badanti e colf 1.000 euro: lo potrebbe avere chi ha contratti da almeno 10 ore settimanali

Con il bonus 1.000 euro da spalmare per le mensilità di aprile e maggio a favore di colf, domestici e babysitter viene accantonata l'ipotesi prevalente delle ultime settimane di un'indennità di 400 o di 600 euro a seconda del numero delle ore di lavoro prestate. Infatti, come prevedeva anche la bozza del decreto di maggio, ai lavoratori domestici era in previsione il riconoscimento di un'indennità di 400 euro nel caso di regolarizzazione con uno o più contratti fino a complessive 20 ore settimanali e di 600 euro per contratti con totale di ore superiore.

Nell'ipotesi del bonus di 1.000 euro, tuttavia, rimarrebbero da osservare alcune disposizioni già contenute nella bozza di una settimana fa: oltre al contratto regolare (i lavoratori della categoria stabilizzati in Italia sono 859 mila), è necessario che colf e badanti non siano conviventi con i propri datori di lavoro (ovvero con le famiglie) e che la riduzione dell'orario di lavoro sia di almeno il 25 per cento delle ore riportate sul contratto.

I lavoratori regolari costituiscono il 58 per cento della categoria: quelli non contrattualizzati, in caso di perdita di fonti di reddito negli ultimi mesi per la nota situazione sanitaria, dovrebbero rientrare tra i percettore del Reddito di emergenza atteso nello stesso decreto di maggio.

Possibilità del bonus aprile e maggio 1.000 euro o disoccupazione Naspi fino a 24 mesi

Nel nuovo schema del sussidio rimane comunque confermato che il bonus di colf e badanti non concorra alla formazione del reddito. Inoltre, chi presenterà domanda verrà escluso se già percepisce una pensione, un'altra tutela del decreto "Cura Italia" del 17 marzo 2020, l'indennità di disoccupazione Naspi o abbia presentato già domanda per il nascente Reddito di emergenza. E' anche tramontata la possibilità che i lavoratori domestici possano accedere alla cassa integrazione in deroga, nella formula semplificata, come già previsto per le altre categorie lavorative tutelate nel decreto "Cura Italia", misura che molto probabilmente troverà conferma anche nel Dl "Ripartenza".

Ulteriore possibilità per i lavoratori regolari della categoria è offerta dalla disciplina già vigente in materia di licenziamento. Nel caso di cessazione del rapporto di lavoro, dunque per licenziamento o per dimissioni per giusta causa, alle badanti e colf è riconosciuta la disoccupazione Naspi per un massimo di 24 mesi se hanno lavorato per almeno trenta giorni negli ultimi 12 mesi oppure se hanno maturato contributi previdenziali per non meno di 13 settimane negli ultimi quattro anni.