Ormai sembra che siamo arrivati ai dettagli per quanto concerne il decreto rilancio, come è stato ormai ribattezzato il decreto economico che si doveva chiamare aprile. Il governo sta lavorando alle ultime limature del testo che dovrebbe contenere una lunga serie di misure e di indennizzi per lavoratori, famiglie e imprese. Dalla prima bozza uscita qualche giorno fa, il decreto è stato implementato di misure e soprattutto di articoli. Basti pensare che dai 45 articoli della prima stesura si è arrivati a 258. Tra le misure più attese ci sono quelle destinate ai lavoratori autonomi e imprese che sono stati gravemente colpiti dalle chiusure imposte dal governo per contenere il contagio.

Come riporta il quotidiano "Repubblica", oltre alla conferma dei bonus del decreto Cura Italia, che per partite Iva, commercianti e artigiani aveva riservato 600 euro di indennizzo, c'è anche il tanto agognato fondo perduto. Nell'ultima bozza infatti viene prevista una misura che punta a sostenere aziende con ricavi fino a 5 milioni di euro. Ecco come nello specifico Repubblica spiega il funzionamento di questa misura, se davvero finirà nel decreto definitivo.

Indennizzo a fondo perduto alle attività

Il decreto rilancio sarà finanziato da una dote di 55 miliardi di euro, che poi è l'ammontare dello scostamento di bilancio che qualche giorno fa il Parlamento ha approvato. Il nuovo decreto quindi, avrà una dotazione doppia rispetto al decreto Cura Italia.

E sono molteplici le misure che verranno varate, soprattutto per le attività produttive che necessitano di aiuti. I contributi a fondo perduto, da più parte richiesti, in base al testo della bozza che sta circolando nelle ultime ore, dovrebbero essere erogati in base ad un meccanismo che paragoni fatturato e corrispettivi del mese di aprile 2020, con quello dell'anno precedente.

Quindi, per soggetti titolari di reddito di impresa, lavoratori autonomi, titolari di partita Iva, con ricavi entro il tetto di 5 milioni di euro, potrebbe arrivare un concreto aiuto.

Le condizioni per ricevere l'aiuto

Sempre in base alla bozza, e quindi all'ipotesi di decreto, si apre al fatto che per aziende con ricavi entro i 5 milioni di euro, la perdita deve essere inferiore ai due terzi.

Per questo, sembra chiaro che il contributo a fondo perduto che verrà erogato, sarà determinato applicando una percentuale alla differenza tra corrispettivi e fatturato di aprile 2019 e corrispettivi e fatturato di aprile 2020. Pertanto, il meccanismo dovrebbe essere il seguente:

  • Ricavi o compensi fino a 100.000 euro: 25% della differenza tra i due aprile;
  • Ricavi o compensi fino a 400.000 euro: 20% della differenza;
  • Ricavi o compensi fino a 5.000.000 di euro: 15% della differenza.

Ricavi e compensi devono essere riferiti all'anno di imposta precedente, cioè al 2019.