La proroga di Opzione donna e dell’Anticipo pensionistico sociale: è quanto prevede il governo in materia di pensioni con la legge di Bilancio 2021 in attesa di una riforma strutturale del sistema previdenziale su cui è già stato aperto nelle scorse settimane il tavolo di confronto con le parti sociali.
Pensioni, Anticipo pensionistico sociale fino al 31 dicembre 2021
La prosecuzione dell’Anticipo pensionistico sociale (conosciuto anche come Ape social) introdotto in via sperimentale fino al 31 dicembre 2021 viene prevista dalla bozza della Manovra economica e finanziaria che nei prossimi giorni sarà all’esame del Parlamento.
E’ quanto si apprende oggi dall’agenzia di stampa Public Policy che ha avuto modo di visionare il testo che l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte sta mettendo a punto in queste ore. Nella stessa norma è previsto anche un ampliamento della platea dei beneficiari che potrà accedere alla pensione anticipata con l’Ape social. In particolare, a poterne beneficiare potrebbero essere i lavoratori che non hanno richiesto l’indennità di disoccupazione per carenza dei requisiti contributivi e assicurativi.
Pensioni, nuova conferma sulla sperimentazione di Opzione donna
Come detto, la bozza della legge di Bilancio 2021 visionata dall’agenzia di stampa Public Policy prevede anche la prosecuzione del regime sperimentale di Opzione donna.
Secondo quanto si apprende è previsto l’accesso alla pensione anticipata con questa soluzione previdenziale per le lavoratrici che maturino i requisiti contributivi e anagrafici richiesti entro il 31 dicembre di quest’anno. Le lavoratrici, dunque, con Opzione donna potranno scegliere di uscire anticipatamente dal lavoro a 58 anni se dipendenti e a 59 anni se autonome.
È previsto dal regime delle decorrenze un differimento pari a dodici mesi per le lavoratrici dipendenti e diciotto mesi per quelle autonome dalla maturazione di requisiti anagrafici richiesti.
Pensioni, bozza manovra: novità su requisiti calcolo part-time verticale ciclico
Sempre in materia di Pensioni la bozza della Manovra prevede un cambio dei requisiti per il calcolo del part-time verticale ciclico.
In particolare, la legge prevede che sia da considerare interamente utile ai fini della maturazione dei diritti previdenziali il periodo di lavoro prestato con contratti a tempo parziale. Ciò nei limiti che sono previsti dall’applicazione del minimale retributivo. Nello specifico, la norma prevede che il numero di settimane da considerare ai fini previdenziali venga determinato in rapporto al totale dei contributi annuali al minimale contributivo stabilito.
Queste le ultime novità di oggi in materia di pensioni in attesa della revisione del sistema previdenziale su cui è in corso il confronto tra l’esecutivo e le organizzazioni sindacali. L’obiettivo è quello di introdurre nuovi elementi di flessibilità in uscita verso nuove forme di pensione anticipata in considerazione della scadenza, prevista per l’anno prossimo, della sperimentazione della Quota 100 che attualmente prevede l’accesso al trattamento previdenziale a 62 anni con 38 anni di anzianità contributiva.