All'orizzonte ci sono nuove assunzioni per diplomati e laureati. Prende corpo infatti la parte del Recovery Plan riservata alla giustizia civile sulla base di un budget di tre miliardi di euro. Questi soldi, come annunciato dalla Ministra Cartabia, serviranno ad attuare una profonda riforma che dovrà avviarsi nel più breve tempo possibile anche attraverso nuovi concorsi, oltre che ad una massiccia promozione della digitalizzazione degli archivi dei casi pendenti e allo snellimento del contenzioso civile e penale.

Si pensa anche ad una banca dati con sistemi di intelligenza artificiale e ad investimenti nella sicurezza per il lavoro da casa,

Concorsi per laureati e diplomati al Ministero della giustizia

Circa 2,3 miliardi serviranno ad inserire con contratti triennali 22mila nuovi dipendenti nel sistema giudiziario dal prossimo gennaio 2022. Inoltre almeno 16500 addetti, laureati in legge o economia, dovranno dare forma al nuovo istituto dell'Ufficio del Processo. Saranno quindi reclutati per il momento a tempo determinato come collaboratori dei magistrati, con il compito di redigere bozze di provvedimenti (decreti, sentenze ed ordinanze). Sono poi previsti 1.660 nuovi posti di lavoro “con funzioni tecniche e amministrative“, sempre per laureati.

Per questi ultimi la procedura per assumerli al Sud partirà il 25 marzo, dopo il via libera finale della Conferenza unificata. Per quella data saranno resi noti maggiori dettagli. L'obiettivo è quello di effettuare tutte le selezioni molto velocemente, necessarie seguendo nuove modalità, in modo che possano entrare in servizio già a luglio.

Prevista poi l'immissione anche di 759 diplomati specializzati e 3000 diplomati non specializzati. Vi è comunque una certa possibilità di raggiungere una certa stabilizzazione, soprattutto per figure strategiche come queste. Tale nuovo corposo piano di immissioni garantirà un ricambio generazionale in vista dei prossimi pensionamenti previsti già da quest'anno.

Gli altri punti chiave della riforma civile, penale e tributaria

Altri 426 milioni andranno all'edilizia giudiziaria. Fra i temi al centro dell'attenzione vi è anche quello della riorganizzazione amministrativa e delle strutture dei tribunali, le modifiche al sistema penale e al Consiglio Superiore della Magistratura. La priorità non più differibile è la riduzione dei tempi della giustizia, valorizzando appunto l’Ufficio per il Processo, ovvero quel modello organizzativo che supporta il magistrato nella parte “conoscitiva” della causa. La giustizia preventiva e consensuale, il riferimento è alla mediazione, sarà inoltre uno strumento indispensabile per prevenire un’ondata di contenzioso anche all’indomani dello sblocco degli sfratti e dei licenziamenti. Infine il processo civile e penale dovrà essere velocizzato adottando “correzioni selettive” a precise disfunzioni.