Un nuovo bonus da 2400 euro, "una tantum" per gli stagionali, per i lavoratori alle dipendenze e in somministrazione del settore del turismo e degli stabilimenti termali, ma anche di settori diversi, per i lavoratori intermittenti, autonomi occasionali e dello spettacolo, potrebbe arrivare con il nuovo decreto che dovrebbe prendere il nome di "Imprese". L'importo che verrebbe accreditato dall'Inps spetterebbe per i mesi di giugno, luglio e agosto 2021, pari dunque a tre mensilità di 800 euro, come già avvenuto per il decreto "Sostegni". Rispetto al primo decreto del governo Draghi potrebbero essere almeno due le novità del nuovo provvedimento: da un lato l'allargamento anche a categorie stagionali escluse finora; dall'altro la previsione di un bonus previdenziale.

Bonus Inps 2.400 euro a stagionali, partite Iva, precari e autonomi: a chi spetta l'indennità

Il nuovo decreto "Imprese" dovrebbe confermare le categorie lavorative già sostenute con il precedente bonus Inps di 2400 euro e di quelli precedenti, pagati nel 2020, rientranti nei vari decreti Ristori. Dettagliatamente, rientrano tra i percettori dell'indennità gli stagionali e i lavoratori in somministrazioni dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, nonché i lavoratori a tempo determinato degli stessi settori, ma anche gli stagionali dipendenti appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali; gli intermittenti, gli autonomi occasionali, gli incaricati alle vendite a domicilio e i lavoratori dello spettacolo.

Requisito fondamentale di quasi tutte le categorie è la perdita involontaria del lavoro avvenuta tra il 1° gennaio 2019 e il 23 marzo 2021, giorno di entrata in vigore del decreto legge numero 41 "Sostegni", mentre ai lavoratori autonomi e occasionali sono richiesti versamenti nella Gestione separata Inps e minimi di reddito nell'anno precedente all'emergenza coronavirus (2019).

Bonus stagionali, forse nei nuovi sostegni Inps anche lavoratori agricoli e della pesca

L'indennità Inps di 2400 euro potrebbe essere estesa per le mensilità di marzo, aprile e maggio - dunque facendole rientrare in prima battuta nel decreto "Sostegni" - anche a lavoratori stagionali finora non sostenuti dai precedenti decreti.

È il caso degli stagionali appartenenti ai settori dell'agricoltura e della pesca che abbiano cessato, in maniera involontaria, il proprio rapporto di lavoro tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, dunque successiva al 23 marzo 2021. È quanto ha fatto sapere recentemente l'ex ministro del Lavoro Nunzia Catalfo che ha predisposto un emendamento per aumentare la platea dei beneficiari del bonus 2400 euro. Come per gli stagionali che abbiano già percepito il precedente sostegno, anche per gli eventuali nuovi stagionali vale il requisito da dimostrare delle 30 giornate minime di lavoro nel periodo di riferimento.

Nuovo decreto governo Draghi per sostegni stagionali e autonomi: probabile un'indennità previdenziale

L'emendamento appare necessario perché le categorie individuate per allargare la platea del bonus 2400 euro sono state escluse dall'erogazione dell'indennità non facendole rientrare nemmeno tra tutte le altre categorie ("diverse") menzionate e tutelate dal provvedimento, differenti dagli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali. Un allargamento che potrebbe portare a includere gli stagionali agricoli anche nella discussione del nuovo decreto "Imprese" che dovrebbe prevedere tre altre indennità di 800 euro, per un totale di 2400 euro, riferite ai mesi di giugno, luglio e agosto. In proposito, da diverse fonti ministeriali, la nuova misura potrebbe prevedere un'ulteriore novità che sarebbe in fase di valutazione.

Il ministero del Lavoro, infatti, starebbe ragionando sull'affiancamento al bonus di un'indennità previdenziale che vada a sostenere le categorie interessate, dopo oltre un anno di stop delle attività a causa dell'emergenza coronavirus.