Inizia a prendere forma il piano delle assunzioni nella Scuola dei docenti precari. Per l'anno 2021/2022 il ministero dell'Istruzione dovrebbe procedere alla stabilizzazione di almeno 60.000 insegnanti che si vedranno trasformare l'incarico a tempo indeterminato. L'obiettivo del governo Draghi è quello di evitare cifre record di precari a occupare la gran parte delle cattedre vacanti. Le stime parlano di 210.000 supplenti che riceverebbero l'incarico da settembre prossimo sui circa 112mila posti vuoti, sei su dieci dei quali presenti nelle scuole del Nord Italia.

I numeri sono stati stimati in assenza di misure di stabilizzazione. Nel Patto per la scuola è riportato come si stia lavorando su una procedura "urgente e transitoria".

Si stimano 60.000 stabilizzazioni precari su 112.000 cattedre vacanti

Le assunzioni scuola saranno incentrate su un mix di procedure per la stabilizzazione dei docenti precari. Delle 112.000 cattedre vacanti stimate per l'anno scolastico 2021/2022, cifra in crescita annualmente soprattutto per le 25-35mila uscite medie dei docenti dovute ai pensionamenti, si cercherà di coprirne più della metà con assunzioni stabili. Il piano, in mano ai tecnici del Ministero dell'Istruzione, di quello dell'Economia e del governo, dovrebbe prevedere risorse tra uno e 1,3 miliardi di euro.

Tuttavia, il pressing anche politico sul ministero di Via XX settembre è forte per aumentare le risorse e incrementare le assunzioni a un numero superiore alle 60.000. Si fa strada, dunque, quella che è stata definita come una "nuova sanatoria", confermata dal "Patto per la scuola", un documento di sei pagine che il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi punterebbe a firmare con i sindacati.

Tra i punti di maggiore importanza del documento, quello di "assicurare la presenza di ogni figura professionale al 1° settembre di ogni anno".

Concorso straordinario scuola e GaE: assunzioni insufficienti

Tuttavia, proprio questo punto, ovvero quello che ogni cattedra abbia il proprio insegnante all'inizio del prossimo anno scolastico, determina la necessità che il mix di assunzioni nella scuola riesca ad assicurare la copertura anche nelle materie scolastiche che hanno carenza di insegnanti.

È il caso delle graduatorie a esaurimento (GaE) e di quelle dei vecchi concorsi, due degli strumenti ordinari che assicurano la copertura del 30% dei posti autorizzati ma che negli ultimi anni hanno mostrato le difficoltà di reperimento dei docenti nelle materie in cui mancano di più per l'azzeramento di varie classi di concorso.

Sarà obbligatorio, dunque, passare per altri canali di assunzioni, a iniziare dai 32.000 posti che verranno assicurati dai vincitori del concorso straordinario, ormai prossimo al traguardo. Le assunzioni dei precari "storici", con almeno 36 mesi di servizio nella scuola da supplenti, dovrebbero avvenire a settembre prossimo: se non tutte, almeno una buona parte. Ormai è chiaro, d'altra parte, che l'altro concorso nella scuola, quello dei 46.000 nuovi docenti, non porterà assunzioni nel prossimo anno scolastico, con le due selezioni ordinarie ferme per l'emergenza sanitaria.

Prevista anche una procedura urgente e transitoria

Dalle stime e dai numeri, i canali delle assunzioni nella scuola per il prossimo anno scolastico non raggiungerebbero la quota delle 60.000 cattedre. Proprio per questo nel Patto per la scuola, subito dopo l'impegno del governo ad assicurare la presenza di ogni docente al proprio posto, è riportato anche che la realizzazione di questo obiettivo potrebbe realizzarsi anche mediante "una procedura urgente e transitoria di reclutamento a tempo indeterminato". Per prendere conoscenza di queste nuove procedure che dovranno assicurare la copertura effettiva delle cattedre libere e disponibili, tuttavia, occorrerà attendere ancora qualche settimana, presumibilmente il tempo necessario ai tecnici del ministero dell'Istruzione per mettere a punto canali di assorbimento dei docenti ed evitare il ricrearsi del precariato.