È in arrivo il decreto del ministero dello Sviluppo Economico (Mise) sulle Pensioni con uscita tre anni prima rispetto ai requisiti previsti per la pensione anticipata e a partire dai 64 anni di età per la pensione di vecchiaia. Si tratta di un'uscita volontaria per chi matura i requisiti di pensionamento entro il 31 dicembre 2024. Accedono ai requisiti agevolati di pensione i lavoratori di imprese che occupano mediamente tra i 15 e i 250 addetti. A prevedere la formula di pensione anticipata è stata la legge di Bilancio 2022 (legge numero 234 del 2021) che, al comma 88 dell'articolo 1, ha previsto un canale di uscita dal lavoro con importo della pensione quasi alla pari con quello che verrebbe pagato per le pensioni di vecchiaia o anticipata della riforma Fornero, al netto del minor numero di anni di contributi versati.
Pensione anticipata 2022 con uscita a con 39 anni e 10 mesi di contributi e vecchiaia a 62 anni: che cos'è?
La nuova formula di pensione anticipata è stata prevista dalla legge di Bilancio 2022 per andare incontro alle esigenze dei lavoratori impiegati in aziende in crisi. Si tratta, pertanto, di un "ammortizzatore pensionistico" che consente alle piccole e medie imprese in difficoltà di mandare, su base volontaria, i propri addetti in pensione con qualche anno di anticipo rispetto ai requisiti richiesti dalla riforma Fornero per le pensioni anticipate o di vecchiaia. Come per i contratti di espansione che consentono i pensionamenti con 5 anni di anticipo, anche il decreto del ministero dello Sviluppo Economico dovrà disciplinare le condizioni di uscita dal lavoro e, soprattutto, l'accordo che dovrà essere raggiunto dalle singole imprese con i sindacati per permettere il ricambio dei propri addetti.
Alla misura accederanno le imprese che impieghino, mediamente, tra i 15 e i 250 addetti e il cui fatturato annuo non ecceda i 50 milioni di euro. La condizione di crisi aziendale dovrà essere certificata dalla perdita di fatturato medio almeno del 30% nei dodici mesi precedenti la richiesta di pensionamento rispetto alla media di fatturato dell'anno 2019.
Pensione anticipata di tre anni: quali sono i requisiti richiesti da raggiungere entro il 31 dicembre 2024?
Oltre ai requisiti di fatturato e di crisi aziendale che dovranno essere riscontrati all'interno dell'impresa, i lavoratori potranno andare in pensione con anticipo di 3 anni rispetto ai requisiti della Fornero (o a 64 anni per la pensione di vecchiaia) manifestando il proprio consenso informato.
Quest'ultimo elemento è indispensabile affinché si possa arrivare alla firma dell'accordo collettivo dell'impresa per la pensione anticipata dei lavoratori. I requisiti di uscita, per beneficiare dell'anticipo, dovranno essere maturati entro il 31 dicembre 2024. In pratica il lavoratore potrà andare in pensione anticipata se ha già compiuto i 62 anni di età e se entro fine 2024 dovesse raggiungere i 42 anni e 10 mesi di contributi. In tal caso, avrà uno sconto di tre anni sulla decorrenza della pensione. Per la pensione di vecchiaia lo sconto è secco e si può uscire a 64 anni di età, purché entro il 31 dicembre 2024 si raggiunga l'età di 67 anni e 20 anni di contributi.
Pensione anticipata a partire dai 62 anni di età: qual è l'importo mensile?
L'uscita anticipata con la formula pensionistica delle imprese in crisi permette di uscire prima da lavoro pur tuttavia non subire un taglio eccessivo del futuro assegno di pensione. Infatti, in ragione dei fondi stanziati dal governo per la misura previdenziale (150 milioni di euro per il 2022, 200 milioni per il 2023 e 2024), l'assegno di pensione, comprensivo dell'indennità accompagnatoria all'uscita Naspi, sarà commisurato al 90% di quanto spettante di trattamento pensionistico nel momento in cui si esce da lavoro. La domanda di pensione anticipata deve essere presentata all'Inps da parte dell'impresa con almeno tre mesi di anticipo rispetto alla data nella quale si prevede di risolvere il contratto di lavoro delle unità lavorative coinvolte.