Sono previste 94.130 assunzioni di docenti a tempo indeterminato per l'anno scolastico 2022/2023. I sindacati tuttavia sono scettici. Il segretario generale di UIL Scuola, Pino Turi, ha ipotizzato che forse si arriverà al massimo al 50% delle immissioni in ruolo. È probabile, tuttavia, che anche quest'anno ci sarà un grande fabbisogno di docenti precari da assumere attingendo dalle graduatorie provinciali scolastiche e da quelle d'istituto, ma ciò potrebbe non bastare: per ulteriori assunzioni, in alcuni casi, potrebbero essere utilizzate anche le Mad.

Docenti: i posti messi a disposizione dal Mef

Il Mef ha autorizzato 94.130 posti per l'immissione in ruolo di nuovi docenti in vista dell'a.s. 2022/2023. A essere scettici sulla situazione sono tuttavia i sindacati. Pino Turi ha dichiarato a Orizzonte Scuola: "Ci viene da pensare sulla inconsueta magnanimità del Mef ... Perché sa benissimo che non saranno coperti se non parzialmente. Pensiamo che si arriverà forse al 50%". Riguardo alla presunta "magnanimità" del Mef, Turi ha specificato che probabilmente la situazione si invertirà quando saranno autorizzati i posti per il personale ATA.

Neanche la call veloce potrebbe bastare

Dopo la sospensione avvenuta l'anno scorso, è stata ufficialmente ripristinata la call veloce.

Secondo Pino Turi, tuttavia, neanche essa potrebbe bastare per coprire il contingente autorizzato. Il segretario generale di UIL Scuola ha spiegato che i sindacati avrebbero preferito una proposta di immissione in ruolo da Gps, non solo per i posti comuni, ma anche per quelli di sostegno. Si ricorda come lo scorso anno è stato autorizzato, in alcuni casi, l'assorbimento di docenti precari da Gps, ma solo dalla prima fascia.

Uil scuola ha inoltre criticato la procedura dei concorsi per poter essere assunti a tempo indeterminato. Un sistema che la sigla sindacale ha definito ferraginoso.

Numerosi posti potrebbero andare ai supplenti

Secondo i sindacati, nel caso in cui venisse coperta solo una parte delle cattedre disponibili con le nuove assunzioni a tempo indeterminato, è possibile che almeno 50mila posti toccheranno ai precari, con opportuni contratti a tempo determinato.

Previste, inoltre, numerose supplenze su posti non liberi e altri migliaia di posti che dovranno essere coperti da docenti di sostegno. Lo scorso anno si è arrivati a quasi 200mila unità. Per il nuovo anno scolastico, sempre secondo le previsioni delle sigle sindacali, si rischia uno scenario simile, se non peggiore.

Mancanza di continuità didattica

Cisl, Uil e Snals hanno criticato quello che loro definiscono "valzer" di docenti all'inizio di ogni anno scolastico. un fenomeno che preclude la continuità didattica per alunni e studenti, costretti ad adeguarsi ai continui cambi di personalità e metodo dei vari insegnanti. Al momento i bacini da cui si attinge per assumere docenti a tempo indeterminato sono i seguenti: le GAE, le graduatorie non ancora esaurite riservate ai precari storici e le liste dei concorsi attualmente in vigore.