Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, apre ufficialmente alla possibilità di rinnovare Ape Sociale e Opzione Donna, le due misure per l’accesso anticipato alla pensione riservato ad alcune categorie di lavoratori e in scadenza il 31 dicembre 2022.

Ritorna così d’attualità nella Politica italiana il dibattito sulle pensioni anticipate e sul superamento della riforma Fornero, già in fase avanzata di discussione tra governo e parti sociali, ma poi stoppato dallo scoppio della guerra in Ucraina e dalla conseguente crisi economica.

Ape Sociale e Opzione Donna, le parole del ministro Orlando sulle pensioni anticipate

Sulla riforma delle Pensioni è ritornato il ministro Orlando intervenendo alla presentazione del Rapporto annuale Inps, affermando: “È necessario rinnovare misure come Ape Sociale e Opzione donna, in scadenza a fine anno, in quanto hanno dato buoni risultati”.

Nel dettaglio, Orlando ha poi specificato che il governo sta lavorando al “superamento delle misure temporanee di uscita dal lavoro”, lasciando intravedere la possibilità di rendere strutturali le misure in questione, ampliando, nello stesso tempo, la platea dei lavori gravosi.

Parole che saranno sicuramente risultate gradite ai sindacati, attesi da un incontro con il premier Mario Draghi, al quale verranno chieste, secondo le parole del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, “misure straordinarie per tutelare il potere d'acquisto di salari e pensioni”.

Chi può accedere alla pensione anticipata con Ape Sociale

L’anticipo pensionistico “Ape Sociale”, è una misura introdotta in via sperimentale nel 2017, successivamente rinnovata di anno in anno, consente l’uscita anticipata dal lavoro a chi ha compiuto i 63 anni, non ha raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia e si trova in una delle seguenti condizioni:

  • Disoccupato con almeno 30 anni di contributi;
  • Cargiver, con almeno 30 anni di contribuzione, che assiste da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente;
  • Riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74% e 30 anni di contributi;
  • Addetto ad attività gravose (elenco definito dalla Legge di Bilancio 2022), can almeno 32 o 36 anni di contributi versati, a seconda dell’attività.

L’anticipo pensionistico consiste in un assegno pari all’importo dell’assegno Inps maturato, fino a un massimo di 1.500 euro lordi per 12 mensilità annue, che verranno erogati fino alla maturazione dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia.

Opzione donna, la pensione anticipata per le lavoratrici

Opzione Donna è una misura di anticipo pensionistico riservato alle lavoratrici che hanno raggiunto i 58 anni di età, se dipendenti, oppure 59 anni se autonome, che hanno maturato 35 anni di contributi versati, escludendo, comunque, il cumulo dei contributi versati presso diverse gestioni previdenziali nel corso della vita lavorativa. Introdotta in via sperimentale nel 2019, Opzione Donna è stata rinnovata l’ultima volta con l’ultima Legge di Bilancio, con scadenza fissata alla fine del 2022.

Le lavoratrici che chiedono di accedere alla pensione anticipata attraverso Opzione Donna, dovranno scontare una riduzione dell’assegno Inps dovuto al calcolo del trattamento pensionistico esclusivamente col sistema contributivo.

La flessibilità in uscita viene inoltre compensata una finestra mobile, che comporta lo slittamento del primo versamento di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome, rispetto alla data di maturazione dei requisiti.