Aumenti degli importi delle Pensioni anticipati a ottobre 2022 rispetto alle previsioni dei ritocchi previsti per gennaio prossimo e incremento delle buste paga dei lavoratori fino a 27 euro per tutto l'anno in corso. Sono le due misure che il governo ha inserito nel decreto "Aiuti 2" per sostenere i redditi dei pensionati e dei lavoratori dall'erosione dovuta al caro-prezzi e all'inflazione.

Quello delle pensioni sarà solo un anticipo degli aumenti strutturali che, dunque, verranno rivisti al rialzo a partire da gennaio 2023 al consuntivo del tasso di inflazione registrato durante l'anno.

Per i lavoratori, invece, l'incremento delle buste paga rientra nel taglio del cuneo fiscale che va ad aggiungersi alla riduzione dei contributi già vigente per tutto il 2022 in virtù di quanto stabilito dall'ultima legge di Bilancio.

Pensioni, ecco gli aumenti degli assegni da ottobre a dicembre 2022: di quanto?

Le due misure a sostegno delle pensioni e dei redditi dei lavoratori saranno discusse nel decreto "Aiuti 2" del governo Draghi la prossima settimana. Per le pensioni si tratterà di assicurare un assegno più alto al fine di far fronte al caro-prezzi mediante la rivalutazione anticipata delle pensioni stesse.

L'anticipo di tre mesi, a ottobre 2022 rispetto a gennaio 2022, consentirà ai pensionati di percepire mensili più alti mediamente del 2% dell'importo dell'assegno stesso.

Tuttavia, sulla percentuale le forze politiche dovranno trovare ancora un accordo. A tal proposito è utile ricordare che la rivalutazione viene calcolata sui primi sei mesi del 2022 per poi avere un dato certo alla fine dell'anno per gli aumenti delle pensioni di gennaio 2023.

Quello che verrà corrisposto ai pensionati da ottobre a dicembre 2022 sarà, pertanto, un anticipo dell'indicizzazione dei prezzi registrati durante quest'anno.

Il limite dell'anticipo degli aumenti è fissato in 35mila euro di reddito all'anno.

Aumenti in busta paga di 27 euro fino al termine del 2027: ecco a chi spetta

Per i lavoratori, il decreto allo studio del governo prevede un aumento degli stipendi dell'1%, fino a un massimo di 27 euro mensili, da corrispondere nelle buste paga.

In questo caso il governo dovrebbe scegliere, quale misura di taglio del cuneo fiscale, un aumento dei cedolini dei lavoratori anziché una riduzione dei contributi previdenziali dovuti.

Questa misura, già prevista nelle buste paga dei lavoratori con redditi fino a 35mila euro all'anno per tutto il 2022, consente di ottenere uno sconto contributivo dello 0,8% e, dunque, un reddito netto più elevato. Tra le ipotesi dell'esecutivo di Draghi vi era quello dell'addizione dell'1% dello sconto contributivo che - cumulativamente alla misura della legge di Bilancio 2022 - avrebbe prodotto un taglio dell'1,8%.

Si dovrebbe procedere, invece, con l'aumento delle buste paga dell'1%, fino a 27 euro mensili e per tutte le restanti mensilità del 2022. L'importo in più nel cedolino deriverà dall'applicazione dell'1% su un massimo in busta paga di 2.692 euro (corrispondenti a 35mila euro all'anno).