Il celebre libro di Daniel Goleman, "L'intelligenza emotiva", ha aperto un interessante dibattito sulla capacità di un individuo non solo di lavorare attivamente producendo buoni risultati, ma come questi risultati possano migliorare in base all'approccio del lavoratore nei confronti di eventuali problematiche del ciclo produttivo.

In breve, per raggiungere l'eccellenza in un determinato settore, non basta far bene il proprio lavoro, ma avere quel quid in più, quelle caratteristiche personali che rendano possibile ottenere risultati davvero competitivi.

Capacità di problem solving, resistenza al cambiamento, capacità di adattamento, elasticità e flessibilità sono attitudini cardine che renderebbero un esperto un vero professionista del settore.

La scelta di Ford

Nell'ottica della visione ipotetica, ma non troppo distante dalla realtà di Goleman, Ford, in collaborazione con la Facoltà di Tecnologia presso l'Università di Aachen in Germania, ha deciso di sviluppare un corso di formazione per il personale dedicato all'intelligenza emotiva.

L'obiettivo è scardinare il principio secondo il quale i programmatori e i progettisti debbano essere scelti solo ed esclusivamente per le loro capacità tecniche o che gli stessi lavorino da soli.

Non è assolutamente così, in primo luogo perché non lavorano da soli, ma in team; in secondo luogo perché la capacità di lavorare insieme è una delle caratteristiche personali fondamentali.

Uno studio condotto da Ford dimostra che la capacità di ascoltare, motivare ed incoraggiare i colleghi incida nella misura del 31% sul miglioramento delle capacità produttive. Lo studio ha evidenziato come sia possibile evincere il livello di entusiasmo con cui si affronta un progetto in base a quanto comunicato in precedenza.

Rocio Luna, mediatore e team coach di Ford Europa, si sta occupando di formare il personale tecnico e i programmatori a riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri per poter affrontare e gestire, nel miglior modo possibile, situazioni che potrebbero compromettere il buon esito del progetto.

Nell'era dei robot e della robotica, bisogna ritrovare quei valori tipicamente "umani" che sono necessari per creare prodotti tecnologici, ma vicini ai bisogni delle persone.