Disco verde per la New Stratos, supersportiva che rievoca linea e filosofia di uno dei più leggendari coupé costruiti in Italia, quella Lancia Stratos HF disegnata da Gandini e prodotta da Bertone a partire dal 1973, che si aggiudicò il campionato del mondo rally nelle stagioni 1974, 1975 e 1976. L'idea della New Stratos però nasce da un'alleanza italo-tedesca, una cooperazione iniziata nel 2010. In quell'anno l'imprenditore tedesco Michael Stoschek commissionò a Pininfarina un prototipo basato sulla meccanica della Ferrari F430 Scuderia. L'ente tedesco TUV dette il via libera all'omologazione e alla circolazione su strada della one-off.

Da quell'anno i lancisti sognarono a lungo un miracolo firmato Sergio Marchionne per vedere una Lancia Stratos del nuovo millennio, ma come sappiamo l'ad di FCA ha preferito concentrarsi su Alfa Romeo, Ferrari e Maserati, perché più noti a livello internazionale. Così ci penserà Manifattura Automobili Torino, specializzata in supercar in piccola serie , a produrre la New Stratos, i cui primi esemplari saranno esposti a marzo 2018, in occasione del salone di Ginevra.

Rapporto peso/potenza migliore di quello dell'Alfa Romeo 4C

Non mancano i dettagli tecnici che riguardano la New Stratos, che mantiene grosso modo le proporzioni della vecchia sportiva Lancia: lunghezza 3710 mm, larghezza 1750 mm, altezza 1080 mm.

Nonostante l'impostazione sportiva e il progetto improntato alla massima leggerezza, che prevede ad esempio alloggi per i caschi di pilota e conducente scavati nelle portiere, è stato impossibile replicare il peso della vecchia Stratos, che nella versione di gara presentava una massa a vuoto di 980 kg. Il valore della New Stratos è comunque ottimo, pari a 1.247 Kg, per un rapporto peso potenza di 2,3 Kg/cv.

Un valore migliore, per fare un termine di paragone, di quel 3,7 sfoggiato dall'Alfa Romeo 4C, e dovuto sostanzialmente al V8 4.3 litri di Maranello, potenziato fino a 540 cavalli. Una potenza impressionate, che fa scattare la New Stratos da 0/100 in 3,3 secondi, spingendola a una velocità massima di 330 km/h nella versione più spinta.

Già, perché ci saranno più versioni della vettura, con la certezza di una GT e di una variante denominata Safari e attrezzata per le gare rallistiche, proprio come la sua illustre progenitrice. Non comunicati ancora i prezzi, che comunque potranno essere corrisposti solo da 25 clienti. A tale numero ammontano, infatti, gli esemplari che Manifattura Automobili Torino costruirà su licenza.