Boom di Alfa Romeo in America nel mese di febbraio, dove ha registrato una crescita del +254% passando in un anno da 443 a 1.568 immatricolazioni. Dopo il gennaio migliore di sempre, Alfa Romeo continua una crescita inesorabile grazie alla rete di vendita FIAT-Chrysler, che nel complesso è invece calato del -1,4% a 165.903 consegne. Con questi numeri il gruppo italo-americano è al quarto posto dei costruttori, dietro General Motors (220.905 consegne), Ford Motor Co. (193.362 consegne) e Toyota Motors (182.195 consegne). Numeri soddisfacenti quelli di FCA per attendere il piano industriale di giugno e l'impatto di nuovi modelli in arrivo sul mercato, primo fra tutti il New Jeep Wrangler.

Tutto tranquillo, se non fosse per le turbolenze in atto a Wall Street in seguito agli annunci dell'Amministrazione Trump sui dazi commerciali verso le importazioni.

Alla vigilia di una guerra commerciale?

Finora di concreto ci sono le misure volute da Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio. Tra due settimane le importazioni in Usa dell'acciaio subiranno un incremento dei tassi doganali del 25%, mentre quelli dell'alluminio saliranno del 10%. L'Unione Europea ha risposto con una nota congiunta insieme al governo di Tokio, Giappone. Da un lato si è usata la carota, ricordando che si è partner di lunga data e questi dazi doganali non dovrebbero coinvolgere le industrie di UE e Giappone.

Dall'altro si è usato il bastone, minacciando ritorsioni sui prodotti Usa esportati in Europa: solo l'Italia importa prodotti per un valore di 300 milioni di euro tra metalli, cantieristica e agroalimentare.

Trump contro le importazioni di auto straniere

La replica di Trump non si è fatta attendere, affidando a twitter la minaccia di voler ridurre il disavanzo commerciale Usa di 50 miliardi di dollari con l'Europa intervenendo nel settore auto.

Nel mirino ci sono soprattutto alcuni costruttori tedeschi come Mercedes, che recentemente ha ottenuto come principale azionista la cinese Geely a scapito di alcuni fondi americani. In realtà da tempo Bmw, Mercedes, Honda e Toyota hanno stabilimenti in suolo americano, e a rischiare sarebbe anche FCA, che esporta in America il cosiddetto polo del lusso.

Non solo Alfa Romeo, ma anche Maserati e Ferrari. Una scelta voluta finora da Sergio Marchionne per garantire l'italianità del prodotto e giustificare così il premium price. I modelli FCA a rischio sarebbero dunque Alfa Romeo Giulia, Stelvio, e 4C, ma anche Fiat 500X, Jeep Renegade e tutte le Maserati e le Ferrari vengono prodotte fuori ai confini Usa.