Vi abbiamo parlato, nei giorni scorsi, delle due vicende che hanno riguardato due docenti pugliesi che hanno visto l'accoglimento del proprio ricorso contro il trasferimento imposto loro dal Miur. Dal quotidiano 'Il Mattino' di Napoli, giunge oggi notizia di una nuova vittoria ottenuta da una docente 'deportata'.

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Infatti, il giudice Manuela Montuori (II sezione lavoro del Tribunale di Napoli) ha deciso di accogliere il ricorso presentato da una maestra della Scuola primaria 'Baracca-Vittorio Emanuele' contro il suo trasferimento a Brescia, dichiarando l'illegittimità di tale provvedimento.

Come accaduto in Puglia, il giudice ha ordinato all'Ufficio Scolastico della Campania l'assegnazione di una sede, tra quelle disponibili nell'ambito, o in alternativa, in altra sede, secondo l'ordine delle preferenze espresso dalla docente nella domanda di mobilità.

Quali sarebbero le ragioni che hanno spinto il Tribunale di Napoli a prendere tale decisione? Innanzitutto, quelle legate al punteggio dell'insegnante, in sede di mobilità, punteggio che risulta più alto rispetto ad altri colleghi che sono stati assegnati a sedi situate nella regione Campania o, comunque, più vicine al loro luogo d'origine.

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C'è un aspetto particolarmente interessante e degno di nota, contenuto nella sentenza del Tribunale partenopeo, ovvero quello che riguarda il comportamento del Miur, il quale avrebbe 'rinunciato a fornire qualsivoglia motivazione' in merito ai criteri che sono stati adoperati dall'amministrazione centrale per l'assegnazione della sede alla docente.

Il giudice del lavoro ha posto in evidenza il fatto che la signora Anna Rubinacci sia sposata, con due figli, uno dei quali, tra l'altro, portatore di handicap. Il giudice Montuori ha voluto tutelare, in questo caso, la sopravvenuta impossibilità per l'insegnante a provvedere agli 'immediati bisogni' dei figli.