Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso di una conferenza stampa con il Capo della protezione civile Nazionale, Fabrizio Curcio, ha presentato il piano di emergenza in caso di eruzioni violente del vesuvio.De Luca ha annunciato ai giornalisti che "il progetto prevede l'evacuazione di 700 000 abitanti nell'arco delle 72 ore". Contemplato l'impiego di 500 pullman e di 220 treni. Il progetto di mobilità organizzata è stato concordato con le Ferrovie dello Stato e con l'ACAM, Agenzia Campana per la Mobilità sostenibile. 25 i Comuni interessati, tra cui Napoli.

La regione Campania ha investito 14 milioni di Euro per far fronte all'eventuale emergenza.

I gradi di allerta e le regioni coinvolte

I livelli di allarme programmati saranno quattro: base (la condizione di stasi), attenzione, preallarme e allarme. Solo con l'allerta di quarto grado la popolazione sarà obbligata ad abbandonare la 'zona rossa' entro le 72 ore. Il primo spostamento nelle aree definite 'di attesa' sarà a carico dei Comuni. I cittadini saranno poi spostati nelle zone 'di incontro' gestite dalla Regione, che si farà carico di trasferirli verso le regioni 'gemellate'.

Le regioni che accoglieranno i Campani in caso di emergenza sono:

  • Piemonte, che riceverà gli abitanti di Portici;
  • Val d'Aosta, che si occuperà dei cittadini di Nola;
  • Emilia Romagna, dove giungeranno gli evacuati di Ercolano;
  • Sardegna, che accoglierà gli abitanti di Pompei.

Un occhio alle infrastrutture

Il Presidente De Luca ha assicurato che lavorerà a ritmo sostenuto per completare la rete viaria e infrastrutturale a supporto del piano di emergenza.

A tale proposito, il Capo della Protezione Civile ha dichiarato che il piano è sostenibile e lo è in base alle infrastrutture già esistenti. Ha poi sottolineato che "ovviamente c'è un piano di miglioramento infrastrutturale e di aggiornamento del piano". De Luca pensa che il progetto sarà completato entro Ottobre e ha chiamato all'appello "quei quattro o cinque Comuni che ancora non lo hanno inviato alla Regione".

Informazione senza allarmismi

Secondo il parere del Governatore il progetto per l'emergenza eruzione funzionerà solo se i Comuni attueranno una informazione capillare, attraverso le scuole, opuscoli informativi, etc. De Luca ha poi precisato: "Non ci sono emergenze alle porte, non bisogna creare allarmismi, ma lavorare in maniera ordinata e organizzata per essere pronti ad affrontare qualunque emergenza.

Anche dopo l'esperienza del sisma in Centro Italia veniamo richiamati all'obbligo di prevedere e prepararci alle emergenze".

Però non c'è da stare allegri

Il Vesuvio è continuamente monitorato. Pochi mesi fa un giornalista dell'emittente canadese di Toronto CP24 ha dichiarato, durante una trasmissione di 90 minuti dedicata al Vesuvio: "Non ci sarà il tempo di scappare. O si realizza, in tempi brevissimi, un piano di evacuazione, o si rischia il deserto intorno al vulcano". L'annuncio si è basato sullo studio del noto vulcanologo americano Flavio Dobran che così ha spiegato in una recente pubblicazione: "Una colonna di gas, di ceneri e lapilli si innalzerà per 2 000 metri sopra il cratere. Valanghe di fuoco rotoleranno sui fianchi del vulcano alla velocità di 100 metri al secondo, con una temperatura di 1 000° C, distruggendo l'intero paesaggio nel raggio di 7 chilometri, spazzando via strade e case, bruciando alberi, asfissiando animali, uccidendo forse 1 milione di esseri umani in appena 15 minuti". Il vulcanologo della New York University ha aggiunto che l'ipotesi è frutto di studi approfonditi e che l'unica incertezza riguarda solo la data della catastrofe.