Il brutale omicidio dell'ingegnere vittorio matarazzo a Napoli è stato ripreso da alcune telecamere di videosorveglianza site lungo il viale Maria Cristina di Savoia, dove abitava la vittima: anzi, il video estrapolato dagli inquirenti ha ripreso il momento esatto in cui l'assassino ha affondato il coltello nella giugulare di Matarazzo. Il killer purtroppo dà le spalle alla telecamera ed indossa un casco semi integrale grigio che lascia intravedere solo il suo mento. Le telecamere hanno poi ripreso l'orribile agonia del povero ingegnere, ucciso sotto casa nella serata di lunedì, ma anche l'esatta dinamica dell'omicidio.

Intanto, la squadra mobile continua ad indagare in ambito familiare: sono stati sentiti tutti i familiari ed altri parenti di Matarazzo, come anche un testimone che ha visto l'assassino fuggire, mentre si attendono le analisi del cellulare e del pc dell'ingegnere, oltre alle indagini sulla situazione economica familiare. Soprattutto si sta cercando di chiarire se fossero fondati i sospetti di Matarazzo circa la morte del padre Lucio, avvenuta due anni fa.

La ricostruzione del delitto e le anomalie

Matarazzo, sposato e padre di due figli, abitava in quello stabile del quartiere Chiaia assieme a diversi fratelli e sorelle essendo la sua famiglia, molto nota a Napoli, parecchio numerosa. Grazie alle telecamere è stato possibile chiarire l'esatta dinamica dell'omicidio: nessuno ha citofonato e Matarazzo non è mai sceso al pianterreno.

In realtà, era appena tornato a casa con la sua vettura, che aveva poi parcheggiato in un cortile interno adiacente al portone d'ingresso dove si è subito recato per salire alla sua abitazione. Il portiere a quell'ora se ne era già andato e l'assassino ha aggredito l'ingegnere mentre si accingeva a salire sull'ascensore, come se sapesse che poteva agire indisturbato.

Il sicario inizia a tempestarlo di pugni con inaudita ferocia, come spinto da un rancore personale, Matarazzo reagisce e tenta poi di scappare, ma viene accoltellato una prima volta alla schiena; quello che accade dopo è stato ripreso dalle telecamere ed è straziante. L'ingegnere riesce a raggiungere il portone, ma viene colpito con altri tre fendenti; cade a terra, ma riesce a raggiungere il marciapiedi strisciando e chiedendo aiuto.

Il killer lo raggiunge e gli assesta il colpo fatale per poi fuggire senza neppure rubare i 130 euro che Matarazzo aveva nel portafoglio. Quindi la rapina è esclusa. Matarazzo aveva presentato denuncia perché considerava strana la morte del padre Lucio, deceduto in un appartamento dello stesso stabile dove abitava con uno dei figli; sembrava fosse morto per una banale caduta dal letto, ma l'ingegnere aveva riscontrato alcune anomalie, come le lesioni alla mandibola incompatibili con una caduta e il pigiama strappato, inoltre aveva presentato una nuova denuncia, ancora al vaglio, in cui lamentava la scomparsa di alcuni documenti del soccorso del 118 relativi al ricovero del genitore.