La stazione ferroviaria della T.A.V. (Treno ad Alta Velocità) di Afragola è stata costruita su 53 discariche di rifiuti tossici e pericolosi, sotterrati dalle associazioni camorristiche napoletane e campane durante gli ultimi vent'anni. La scioccante e clamorosa rivelazione arriva da un collaboratore di giustizia, un ex camorrista poi pentitosi successivamente all'arresto. Nemmeno le classiche indagini dell'autorità giudiziaria e degli organi della magistratura erano riusciti ad arrivare a questa triste e angosciosa verità.

Rifiuti tossici e pericolosi interrati nel sottosuolo

Ad appurare la presenza di rifiuti velenosi nel sottosuolo del comune vesuviano, in un'ampia zona della periferia del paese napoletano dove sorge il gioiellino architettonico realizzato dall'ingegnere iracheno (naturalizzata britannica) Zaha Hadid, è stato Felice Vito Uricchio, direttore facente funzioni dell'I.R.S.A., l'Istituto di Ricerca sulle Acque. Si tratta di una fonte altamente attendibile in quanto l'I.R.S.A. è un istituto serio, dipendente direttamente dal C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerca): rigore scientifico e accuratezza nelle ricerche con l'utilizzo di strumenti innovativi di ultimissima generazioni sono i tratti peculiari del centro.

La prova prettamente scientifica di ciò che l'opinione pubblica e le voci di popolo avevano già denunciato da tempo è arrivata nella giornata di ieri, lunedì 23 settembre, come riporta l'edizione online del quotidiano 'Il mattino' di Napoli e il sito web Ottopagine.

Il dossier della Procura di Napoli

La perizia contenente il dossier tecnico-scientifico è stata commissionata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Aversa - Napoli Nord al rinomato professore del C.N.R.

ed è stata eseguita mediante una nuova tecnica investigativa che utilizza tecnologie satellitari e comparazioni di immagini dall'alto. Un’attività diabolica quella messa in atto dai 'signori della munnezza', scavando nel terreno durante le ore notturne per dare meno nell'occhio e sotterrando rifiuti tossici pericolosi di ogni genere.

All'alba già non era visibile più nulla. Secondo le indagini della procura napoletana, lo sversamento di scorie radioattive risalirebbe all'anno 2014, negli anni in cui il business dei rifiuti della camorra ha inquinato interi ettari di terreni appartenenti a quella che un tempo era la Campania Felix e che - purtroppo - oggi è stata tristemente ribattezzata come 'Triangolo della Morte' (Nola-Acerra-Marigliano), o anche, successivamente, 'La terra dei fuochi'. Il pericoloso allarme sulla situazione ambientale nella provincia di Napoli era già stato lanciato dalle associazioni ambientaliste che erano scese in piazza per dire basta alle numerose morti di uomini, donne e bambini.