Si terra venerdì prossimo, 20 settembre 2019, a partire dalle ore 18.30 presso la sala conferenze della struttura ristorativa 'Sette Bell' di Roccarainola (Città Metropolitana di Napoli) il convegno informativo organizzato dal comitato cittadino spontaneo 'No forno crematorio a Roccarainola' dal titolo 'Difendiamo il nostro territorio'.

I relatori

Al dibattito pubblico, cui tutta la cittadinanza, non solo del comune di Roccarainola, ma anche dei comuni limitrofi è invitata a partecipare, prenderanno parte come relatori: il Dott. Prof. Antonio Marfella, presidente dell'associazione I.S.D.E.

Medici per l'Ambiente di Napoli; il Dott. Gennaro Esposito, presidente dell'I.S.D.E. Medici per l'Ambiente sezione di Acerra-Nola; Dott. Gennaro Allocca, presidente comitato civico 'Difesa agro nolano'; l'avvocato Gavino Angelillo, presidente del comitato cittadino 'No forno crematorio a Camposano'. A moderare l'incontro sarà il giornalista Nello Cassese, direttore responsabile della testata giornalistica online '081 News'. Durante il convegno sarà anche possibile firmare, per chi non lo avesse già fatto, la raccolta firme per la petizione organizzata dal comitato cittadino per impedire la realizzazione di un impianto forno crematorio nel comune di Roccarainola.

L'antefatto

Nello scorso mese di agosto 2019 con propria delibera di giunta, l'amministrazione comunale di Roccarainola, guidata dal primo cittadino, il sindaco Giuseppe Russo, ha indetto una gara di appalto per l'affidamento in concessione dei servizi cimiteriali e la messa a disposizione di un'area comunale per la realizzazione e gestione di una struttura per il ricevimento e la cremazione di salme e resti mortuari.

Se l'impianto dovesse essere realizzato, si tratterebbe della prima struttura di questo tipo sorta nel nolano (in Campania ve ne sono in tutto sei, il più vicino a Domicella, in provincia di Avellino). Il bando per la procedura, pubblicato sull'albo pretorio del comune vesuviano, scadrà domani, mercoledì 18 settembre 2019. Il forno crematorio dovrebbe sorgere su un’area di 2.500 metri quadrati, nelle immediate vicinanze del cimitero cittadino.

Sulla questione l'opinione pubblica si è divisa. I più ambientalisti sostengono che la struttura crematoria inquini l'aria, disperdendo nell'aria sostanze quali polveri sottili, metalli pesanti, monossido di carbonio, composti organici volatili, ossidi di azoto e zolfo. Un'altra fetta della popolazione, invece, afferma che il progetto è davvero utile, visto che porterà anche un ritorno economico nelle casse dell'amministrazione comunale.