Cari giovani voi siete i cittadini dell'avvenire,avete diritto alla speranza e a un'Italia migliore. Avete il diritto disognare, di immaginare e costruire un mondo nuovo. Ma attenzione ai falsimaestri. Attenzione ai politici che usano il vostro innocente entusiasmo. In questigiorni vi vedo inneggiare a StefanoRodotà, a sventolare la sua immagine come il vessillo del nuovo che avanzaper rimuovere la melma di una politica che non ha fornito buona prova di sestessa.

Nelle piazzesi contrappongono le figure di GiorgioNapolitano e Stefano Rodotà, uno rappresenterebbe il vecchio e il potere, l'altroil nuovo e la società civile.

È una rappresentazione sbagliata. Napolitano, il liberale folgorato dall'ideologiamarxista, è stato sempre l'uomo di mezzo, il migliorista. La natura gli haregalato uno spirito mite e una lunga esistenza. Alla sua veneranda età èincatenato al suo passato.

Rodotà, il calabrese raffinato, è quasi unsuo coetaneo. Anche se di bella presenza, è un ottantenne nato nel nel 1933 a Cosenza da unafamiglia piccolo borghese. Nel giugno del 1992 il suo destino s'incrociòcon quello di Napolitano ed ebbe anche allora la peggio. Il partito PDS(democratici di sinistra), del quale era presidente, lo aveva proposto come Presidentedella Camera, ma alla fine fu eletto il vegliardo Napolitano.

A nostro avviso è sbagliato pensare che il male sia nella politica e nellasocietà civile la salvezza.

La politica nasce e vive nella società civile. Ma comunque si pensi, Rodotà è un uomo della politica. Da giovane fu iscritto al partito radicale, poi nel 1979 fu eletto deputato, comeindipendente, nelle liste del Partito Comunista Italiano e nominato membrodella Commissione Affari Costituzionali.

Fu rieletto nel 1983 e nominatopresidente del gruppo parlamentare della Sinistra Indipendente.

Nel 1987 fu eletto per la terza volta, e continuò afar parte della commissione Affari Costituzionali, con l'incarico aggiuntivo dimembro della Commissione Bicamerale per le riforme istituzionali, maipartorite.

Fu ministro ombra del PCI di Occhetto e Presidente del PDS fino al 1992, annoin cui torna alla Camera ed eletto Vicepresidente e membro della CommissioneBicamerale.

Nel 2007 presiedettela Commissione per la riforma del codice civile, che partorì un disegno dilegge mai approvato dal parlamento. Nel 1989 fu eletto al Parlamento europeo,presso il quale era già stato membro dell'Assemblea parlamentare del Consigliod'Europa dal 1983.

Nel 1997 funominato Garante per la protezione deidati personali, carica ricoperta fino al 2005. Hapresieduto il gruppo di coordinamento dei garanti per il diritto allariservatezza dell'Unione Europea. Hatrovato anche il tempo di essere membro del gruppo europeo per l'etica dellescienze e delle nuove tecnologie e presidente dell'Agenzia europea dei dirittifondamentali.

Non so se hodimenticato qualcosa, certamente non ho parlato della carriera universitaria e dei tanti libri scritti, comunque dai datiemerge un personaggio che si è nutrito di politica e di burocrazia.

Tanto fumoe poco arrosto. Non c'è una cosa per laquale merita di essere ricordato. Forse nell'immaginario collettivo siricordano i suoi interventi nei salotti televisivi. Di certo non può simboleggiare il nuovo cheavanza.