Accendendo il computer e collegandomi ad internet, ho letto in giro, sui siti di Offerte di lavoro, che l'Inps, l'Istituto Nazionale delle Previdenza Sociale, è alla ricerca di un nuovo Presidente dopo le dimissioni del Dott. Antonio Mastrapasqua avvenuta nei giorni scorsi.

Un po' incredulo che una carica così alta potesse essere mischiata tra comuni mortali annunci di call center e venditori di schede telefoniche e bollette di luce e gas, decido di scendere all'edicola sotto casa e di dare un'occhiata ai quotidiani del giorno. Nei giornali acquistati frettolosamente da chi passava in giacca e cravatta non c'era traccia della ricerca dell'Inps.

Ma in quei manifesti esposti fuori dalle edicole, giallo e rossi, bianco e azzurri, che sembrano bacheche delle squadre di calcio, accanto ai 1000 posti per la nuova stazione ferroviaria di Canicattì e ai 2000 da assumere ai monopoli turchi, era in bella mostra la poltrona vacante del Presidente dell'Inps.

Risparmio i soldi del costo del giornale che informa della ricerca dell'istituto previdenziale, tanto la domanda la trovo anche su internet. Risalgo e leggo con attenzione i requisiti per potersi candidare a Presidente dell'Inps: La ricerca riguarda un/a laureato/a. Saranno prese in considerazione solo professionalità che attualmente svolgano almeno 10 lavori contemporaneamente. Il candidato ideale è stakanovista e di bell'aspetto e dovrà possedere i requisiti dell'equità e dell'ubiquità.

Astenersi perditempo.

Penso: "Chissà in quanti avranno già inviato il loro gonfiato Curriculum Vitae". Allora lo gonfio anch'io, ma solo un po'. Alla Laurea in Lettere e Filosofia, aggiungo quella in Economia e Commercio con titolo della tesi: "Cambiando l'ordine delle poltrone, il risultato non cambia. Sempre più ricchi quelli seduti, sempre più poveri quelli in piedi".

Basta così? Macchè! Mi servono i doni! Allora inizio a fare un giro di telefonate tra politici e arcivescovi, mi faccio inserire nell'organigramma di quell'ente e di quella congregazione religiosa, anche se ho barattato pulizie dall'una e dall'altra parte. Ma almeno potrò dimostrare di saper mettere d'accordo tutti e di trovarmi in più luoghi contemporaneamente. Equità e ubiquità.