E' questa la grande novità di cui si viene a conoscenza dopo la corresponsione nella busta paga del mese di maggio degli 80 euro promessi da Renzi. Difatti con il messaggio 059/2014 il Ministero dell'Economia e delle Finanze oltre che elencare gli "strumenti operativi per intervenire sui parametri che concorrono all'attribuzione ed alla quantificazione del credito fiscale", porta a conoscenza dei dipendenti la "funzione self service per comunicare la rinuncia all'attribuzione del beneficio". 

Che significa "funzione self service"? Quali le reazioni?

Poiché il credito si determina sul reddito presunto e non effettivo, a fine anno coloro i quali avranno beneficiato del bonus potranno essere chiamati a restituire i soldi sulla base dell'imponibile reale.

Marcello Pacifico, presidente Anief, associazione di categoria del personale scolastico, su tale "italica" vicenda ed in base a quanto comunicato dal MEF, afferma che "appena il 40% degli insegnanti percepirà l'aumento".

Questo perché solo al momento della dichiarazione dei redditi, in base al reddito effettivo sarà possibile determinare la reale competenza. 

"Si sta quindi profilando la concreta possibilità che i benefici acquisiti in busta paga nei prossimi otto mesi vengono poi restituiti a fine 2014", così afferma ancora il presidente dell'Anief. Molti docenti, per non incorrere allora nella restituzione forzata degli 80 euro al momento del conguaglio o al limite tramite dichiarazione dei redditi, stanno provvedendo alla comunicazione, tramite la funzione self service, alla rinuncia dell'attribuzione del beneficio.

E i precari? Cosa accade per loro?

Al personale precario della scuola, l'aumento sarà "commisurato al periodo di effettiva prestazione lavorativa". In tal modo,si afferma anche nella rivista specializzata Orizzonte Scuola, "saranno penalizzati proprio quei precari che lavorano fino al 30 giugno, che percepiranno, rispetto ai più 'fortunati' colleghi con contratto al 31 agosto, circa 160 euro in meno, che significa 480 euro invece di 640".

Ciò che inizialmente appariva un vero e concreto beneficio, a conti fatti risulta essere "una polpetta avvelenata" come l'ha definito il presidente Anief Marcello Pacifico. Insomma, a subire è sempre l'anello più debole della catena.