Il titolo è un auspicio, un augurio, da italiano, da tifoso. Tuttavia e nonostante il calcio nostrano sia palesemente in crisi, visti i risultati deludenti delle nostre squadre di club a livello internazionale, il calcio all'italiana è in auge, lo insegnano e lo giocano tutti e tutti vincono, giocando "all'italiana".

Ancelotti regala la decima Champions League al Real Madrid, facendo del contropiede l'arma vincente delle merengues, Simeone compie miracoli con l'Atletico Madrid, vincendo la Liga e sfiorando l'impresa nella finale contro il Real, facendo della difesa la prima chiave tattica.

Il calcio all'italiana, bistrattato per anni, come un calcio troppo difensivistico rispetto alle tattiche spettacolari brasiliane, olandesi, spagnole, si è finalmente preso la rivincita su tutto e tutti. Perché, al di là di ogni considerazione squisitamente tecnica, giocare all'italiana vuol dire sacrificarsi, gettare il cuore oltre l'ostacolo, vincere pur non essendo i più forti.

E siccome il calcio è uno sport, ma è anche un gioco, mentre nello sport vince sempre il più forte, nei giochi sportivi vince il più bravo, anche se più debole.

È la forza della ragione che vince sulle ragioni della forza! Da questo punto di vista il Brasile è l'emblema opposto: quello brasiliano è un calcio fatto di inventiva, di fantasia di spettacolo. Ma dopo i mondiali del 1994, anche i brasiliani giocano ormai all'italiana. Quindi in Brasile vincerà l'Italia, magari non la nostra nazionale, ma di sicuro il nostro Calcio.