Peroggi, venerdì 10Ottobre,le associazioni sindacali Fiom, Cgil, Cisl, Uil, Cobas, Cub, hannoproclamato lo scioperonazionalecon la sospensione di tutte la attività didattiche nelle scuoleitaliane. Alla mobilitazione partecipano compatti studenti eprofessori pesantemente colpiti dalla riforma voluta da Renzi con ilsuo Jobs Act che taglia risorse alla scuola a favore del compartoprivato e taglia fuori dalla stabilizzazione la maggior parte dellaplatea dei docenti.

IlJobs Act

Ilpatto per il lavoro che ha avuto ieri un primo passaggio alle camereinizia un percorso travagliato come dimostrano le votazioni della Camera: 161 sì e 111 no. Il rischio che possa essere totalmentestravolto, per non causare addirittura un crisi di governo, èaltissimo. Il Premier ha detto a più riprese che non si faràcondizionare dai sindacati e dalle opposizioni, premendo con forzasulla eliminazione di tutele importanti dei lavoratori, configurandouno stravolgimento della Costituzione sull'articolo 18 e la suapretesa di eliminare la reintegra da licenziamento, andando a lederegravemente la libertà di insegnamento dei docenti precari che daanni lottano per la stabilizzazione.

Imotivi

LaBuona Scuola è una dimostrazione di arroganza governativa tipica diuno stato di destra, come di destra è lo stesso Renzi dato chesacrifica gli alti ideali della sinistra (dov'è finita quellasinistra?) alle esigenze di pochi. Sordo alle richieste degliinteressati e alle sentenze europee della Corte di Strasburgo chediffidano il Governo italiano dalla reiterazione di contratti a tempodeterminato per i precari della scuola con una sanzione pendente di 4miliardi sulla testa, sfida una popolazione allo stremo che scende inpiazza in questo scioperonazionale del 10 ottobreper dire che no, loro non ci stanno. Insegnanti precari e giovanistudenti si ritrovano fianco a fianco in una battaglia per lademocrazia consapevoli che all'interno della stessa formazionePolitica renziana si cominciano a perdere i pezzi. Lo stesso Bersani,intervistato da Santoro in “Servzio Pubblico” andato in onda suLa7 ieri sera, si schiera contro Renzi e boccia senza mezzi terminiil suo Jobs Act.

Lademocrazia dal basso

Sullepagine de IlFatto Quotidianola testimonianza di una insegnante, professoressa Marina Boscaino, lemotivazioni della scelta della data odierna per la manifestazione. Ladocente individua nella scelta degli studenti di mobilitarsi oggi ilmotivo per il quale anche il corpo insegnante decide di manifestareoggi con loro. Eppure gli insegnanti tutti hanno voglia dicontribuire democraticamente, senza dover partecipare passivamentecome la Buona Scuola costringe attraverso le sue consultazioni online. A breve partirà un progetto chiamato “LaVera Scuola“ che sarà dotato di un sito dove tutte le istituzioni scolastichee gli addetti ai lavori potranno inserire il loro contributo perrispondere democraticamente alle gravissime lacune prodotte da undocumento governativo privo della competenza necessaria perlegiferare in merito. Tutti sono chiamati a collaborare per farconfluire poi in una nota unica da inoltrare al Miur le risultanze diquesta concertazione democratica.