Si è sempre più convintiche l’unione degli Stati Europei, non è ben gradita; l’indolenza del politico e la sua forza ideologica accattivante, quale intrinseca trama interessante, non è mai stata di facile digeribilità; i pochi, con la loro scaltrezza e una presunta connivenza, riescono ad inficiare un possibile decollo in modo omogeneo,dell’applicabilità: politica, sociale e religiosa quale appartenenza di un unico Stato, in quanto non lungimiranti. L’attuale Europa, è nient’altro che un coacervo di presuntuosi e pretestuosi confluenti ad un club di lusinghieri, dove l’esaltazione e l’individualità prevale sul bene e l’interesse comune, ognuno a voler dimostrare di essere il migliore, discostandosi dai reali problemi sociali, evitando di non farsi coinvolgere oltremodo in problemi riscontrati dal singolo Paese, seminascosti da fumose diaspore interne, prigionieri degli eventi e frustranti risoluzioni, per via di un peccaminoso individualismo e l’assenza di uno statista.

Iniziativa per un trasferimento dei poteri

Duole ammettere che vi è stato nell'ultimo ventennio una vigorosa spinta per una unione risolutrice, immotivata, ma alleggerendo la logistica e il trasporto ancorché monetario, un'unica insana politica e lo Schengen quale libera circolazione; l’istituzione comunitaria non è mai stata sensibile alle inconvenienze, a volte cieca, perseguendo intricanti mercati senza rispetto alcuno, creandone dei paralleli con insulse ordinanze di utilizzo di surrogati o palliativi, welfare, disordini e caos, disoccupazione strabiliante e povertà incalcolabile, sconvolgendo tradizioni. Il modello federale applicato all'unione e riconosciuto dai soli politici, per loro convenienza, è controverso per l’uomo comune, che suo malgrado deve desistere ed accettare in modo propositivo senza poter rifiutare, perseguendo un destino forzatamente condiviso.

Ché se ne dica, l’Europa studiata e voluta dai padri fondatori, non era intesa in questo modo, bensì pianificata, avendone avuto il tempo a disposizione e l'opportunità, tutto ciò è stato disatteso, ravvisando negligenze oltre ogni ragionevole ponderazione; pertanto nel constatare e chiarificare, la paventata cessione di sovranità, verrebbe meno su presunta spontaneità da parte dei cittadini, considerando le attuali politiche, nonché un mancato e tangibile cambiamento, il fabbisogno generale necessita di seguire un senso unico costruttivo per le genti, contribuenti a pieno titolo e no abusivi usurpatori.

Flussi, alternativa unidirezionale e politiche miopi

Negli ultimi tempi il fenomeno immigrazione è stato più intenso, al flusso è stato dato un’attenzione sempre maggiore, ma tutt'oggi sembra inesistente una voce comune, percependo una arguta sensazione per singoli interessi; la voce più autorevole in tal senso, è senz'altro quella della Merkel quale stratega inopportuna, alternandosi in dichiarazioni e obbligazioni di compiacimento, minacciando infine i paesi membri con una mancata erogazione di contributi, se non si dovessero ottemperare le direttive imposte.

L’unione con i problemi pregressi che ha, politiche eluse e mancanza di direttorio, non può perseguire una linea retta di contenimento. Gli sfollati o similari non sono un caso recente, altrettanto la disoccupazione nei singoli Paesi Europei e non per ultimo le politiche miopi, sebbene vi sia una necessità prevalente per l’emigrazione, va da se che deve andare di pari passo con una logica politica costruttiva: non vi dovranno essere né vinti e né vincitori.