Prenderlo per sfinimento. Sembra questo l’obiettivo di chi continua a fare informazione sensazionalistica e a trasformare in teoremi dimostrati delle ipotesi. Vittima di un clima da gogna perdurante da dieci anni, Enrico Preziosi e un Genoa nuovamente dipinto come società avvezza agli illeciti su Repubblica, dalle stesse firme che avevano messo nero su bianco l’incontro (smentito in sede giudiziaria) tra Milanetto e Ilievsky per truccare Lazio-Genoa del 2011.

Dov'è l'illecito?

Il Genoa avrebbe impedito, coi soldi di Infront, alla Covisoc (la stessa che non si accorse del Parma fallito) di deferire la società per la mancanza delle necessarie garanzie.

Preziosi ha già smentito, non senza riferire all’Ansa di sentirsi sorpreso da come tutti seguano un teorema ancora tutto da dimostrare, tirando conclusioni errate. I soldi incriminati, quelli percepiti con operazioni estero su estero (Preziosi ha residenza in Svizzera) non sarebbero stati prestati al Genoa bensì al presidente (i prestiti personali non sono proibiti) sul suo conto, proprio uno di quelli forniti agli enti di Lega e Figc preposti per i controlli. Se anche Preziosi avesse usato questi soldi, facenti parte del suo patrimonio, per iscrivere il Genoa al campionato, non si capisce dove sussisterebbe l’illecito.

Il 'mostro' in prima pagina

A livello penale, perché i milioni di Infront non sarebbero di provenienza illegale e per di più proverrebbero da una società esterna alla Lega, pur se in affari con molte società sul fronte diritti tv, evitando così di incappare in un conflitto d’interessi.

Sul piano sportivo, di riflesso, non è ben chiaro cosa effettivamente potrebbe rischiare il Genoa se dovesse aprirsi un fronte che appare nebuloso e probabilmente da contestualizzare con un’altra inchiesta, parallela a quella milanese che ha inviato la Finanza a Villa Rostan, riguardante altri club. Lazio e Milan sarebbero nel mirino della magistratura per una possibile asta irregolare, finalizzata a favorire Mediaset e con esse anche la Samp (benché non sia squadra del Biscione) avrebbe ricevuto perquisizioni.

Perquisizione che, per quanto riguarda il Genoa, pare sia stata confermata da un Preziosi apparso nelle dichiarazioni sereno e sicuro di superare l’ennesima bufera a pochi giorni dalla vittoria, della società e di Milanetto, contro Palazzi. I genoani sono costretti a vivere l’ennesima vicenda extracalcistica che, a prescindere dall’esito, getta ulteriore fango sul Genoa (e sul Bari) in una fase dell’inchiesta ancora embrionale ma che conferma quanto la voglia di sbattere mostri in prima pagina sia lungi dall’essere passata a qualcuno, nonostante le brutte figure già messe in archivio.