Prima di parlare di nuovi futuri propositi politici, è bene ricordare, per sommi capi, la storia dell'attuale Pd (già PCI) dal lontano dopo guerra, in cui erano presenti in Italia due modelli di società: uno rappresentato dalla DC come partito di maggioranza e l'altro dal PCI ed altri partiti minori. La politica era nelle mani di De Gasperi, Togliatti, Nenni, che insieme non solo hanno sottoscritto la costituzione, ma ciascuno nel proprio ruolo, ha contribuito a rendere l'Italia, dal punto di vista economico, uno dei primi sette paesi al mondo.

La cosa pubblica era molto sentita e rispettata, e a partire dalla riforma agraria, a quella della scuola, sanità, pensioni, pubblica amministrazione ecc, una dopo l'altra,sono state realizzate.

Rumorosi scontri politici

Non è stato facile, gli scontri sono stati più che vivaci, ma dopo circa cinquant'anni,o poco più, è finito lo scontro per esaurimento dei programmi politici che alimentavano il dibattito. I due schieramenti principali volevano la stessa cosa, ma indicavano percorsi diversi per raggiungerla. Dopo detto periodo sono seguiti fenomeni politici temporanei, di durata effimera ed uno dietro l'altro sono in via di esaurimento, perché privi di programmi e di strategie. Lo scontro tra i partiti storici si è allentato e gradualmente si è arrivato all'incontro nel Pd, passando per varie formazioni intermedie.

Tutto questo, per ricordare ai giovani dem del partito PD che non devono meravigliarsi se qualche volta il Pd viene additato come la DC,a seguito di tutte le vicende che si sono susseguite negli anni, anzi ne devono essere orgogliosi. Buona parte dei deputati Pd, oggi,sono stati importanti esponenti della DC.

Una richiesta al Presidente Renzi

Lo stesso chiedo al Premier Renzi, in qualità di segretario del partito stesso, di tener conto che la DC non solo non è mai stato un partito di destra, ma che la storia del Pd ha marcate radici di sinistra che vanno rispettate e non si può fare dello stesso un partito diverso con accordi impropri.

Occorre prendere in considerazione che il consenso vada trovato all'interno del partito, anche tra i dem stessi, ove vi sono figure di primo piano. Con lo sforzo, che sicuramente De Gasperi e Togliatti avrebbero compiuto, è necessario ritrovare le radici comuni per porre fine, una volta per tutte, agli scontri interni,che non portano a nulla, e ad imparare a progettare insieme la cosa pubblica. E' l'unica strada efficace che resta: leggendo la storia, l'uomo solo al comando non ha mai dato buoni risultati.