Quante considerazioni sono nella mente delle 'giurie degli italiani', che s'interrogano e vorrebbero la verità sul caso Giulio Regeni e che cosa è realmente accaduto al nostro patriottico cittadino. Le incognite sono tante e nessuna di queste, fino ad oggi, è riuscita a spiegare che cosa abbia regalato la morte a questo ragazzo; uno dei tanti e apparentemente 'nessuno', in confronto alle tante 'notorietà' che girano il mondo in cerca di verità nascoste e che tornano a casa illese e libere di raccontarle.

Perché il mistero intorno a Giulio Regeni, 'omaggiato' della morte a soli ventotto anni, sta portando la sua 'immagine' di giovane ricercatore della verità, al tentativo dell'Egitto di infangarne il nome per lavarsi la coscienza da un crimine che non vuole o che non può spiegare? Ricordiamo che il regime di al Sisi è capace di difendersi spietatamente dal rischio di 'infiltrati', che possono minare la propria efficiente dittatura e che 'Human rights watch' denuncia continuamente la scomparsa forzosa di centinaia di persone e gli innumerevoli casi di tortura che sono stati finora riscontrati.

'Uno di questi è il caso Regeni'. 

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Gli investigatori stanno tentando di dare una svolta definitiva alle indagini ottenendo delle conferme che raggiungono e oltrepassano la linea della violenza. Il racconto di sette giorni di tortura perpetrata ai danni del giovane sembrano aver lasciato il "marchio di fabbrica" dei servizi di sicurezza egiziani; una 'testimonianza' data dalle infinite ferite sul suo corpo che dimostrano, dalle analisi dei medici ai rilievi autoptici, una morte preceduta da ore e ore d'interrogatorio misto a torture intervallate da tempi che hanno reso le sue agonie interminabili; violenta sofferenza che s'interpreta nell'accanimento sul ragazzo, durata dalle dieci alle quattordici ore.

Che cosa può aver spinto chi l'ha catturato a volere ad ogni costo quelle 'informazioni' che forse il ragazzo non era in grado di dare? Questo è il mistero che affligge tutta la stampa italiana alle continue notizie di 'Flagello' che si aggiungono ogni giorno che passa e che compaiono giornalmente su tutti i giornali e Media quotidiani; notizie che infliggono una pugnalata al cuore dei genitori di Giulio Regeni che ancora non trovano pace.

Ci sarà un finale decisivo?

Da un momento all'altro ci aspettiamo di sapere la verità; ma quale verità si può avere da un Egitto che non vuole collaborare, o finge di farlo, e imperterrita tiene nascoste trame e sotterfugi che non è più in grado di occultare?

Quanto potrà durare questo machiavellico enigma, su una verità troppo difficile e compromettente da confermare? Botta e risposta a ogni interrogativo giungono dal ministero della Giustizia egiziano in cui il capo dipartimento di medicina legale continua a smentire le conferme dei nostri esperti sulle prove del lungo periodo di torture che hanno portato all'assassinio di Giulio Regeni, una morte lenta intervallata nell'intera settimana in cui ha ricevuto il 'colpo finale' per mezzo di un oggetto appuntito dietro la testa. A questo si aggiunge il retroscena del tradimento da parte del responsabile di Oxford Analityca, che lo avrebbe usato per avere i resoconti dei fatti su cui indagava e che dopo averlo 'sfruttato', questa 'persona o agenzia' avrebbe deciso di eliminarlo perché diventato pericoloso per il bene del regime egiziano. Una sola domanda! Potranno mai gli interessi instauratisi tra Italia ed Egitto far luce su questo mistero o resterà nella storia un'altro 'muro bianco' del silenzio?