Si è svolta ad Amsterdam il 26 e 27 maggio scorso la conferenza dal titolo “The next web”. Tra gli oratori c’erano autori, giornalisti, editori, artisti e attivisti. Peter Sunde, cofondatore di Pirate Bay, ha tenuto uno speech incentrato sulla dominazione psicologica che Facebook eserciterebbe ormai non solo su 1,6 miliardi di iscritti, ma soprattutto su tutti coloro che non hanno un account.

Sebbene l’iscrizione sia volontaria, ci sono conseguenze inevitabili nella vita di tutti noi, giacché la maggior parte delle interazioni tra amici e familiari passa attraverso Facebook. Se non hai un account, sei tagliato fuori da molte attività ed eventi dei quali rimani all’oscuro; ci sono amici con i quali non riesci più a comunicare perché non utilizzano le email, ma esclusivamente il social network azzurro; ancora, la gran parte dell’informazione passa attraverso Facebook, pertanto quasi tutti consultano prima il loro “muro” e soltanto dopo i siti delle varie testate.

Tutto ciò può sembrare una conseguenza della velocizzazione delle nostre vite, ma può essere anche letto in chiave anti democratica.

‘Facebook è la nazione più grade al mondo – dice Sunde – e Zuckerberg è il dittatore salito al trono senza elezioni”.

In che modo Facebook è diventato una dittatura

La definizione di dittatore fa riferimento al potere che il cofondatore del social network più potente al mondo eserciterebbe addirittura sulle azioni politiche. Non ultimo, l’esempio della cancelliera Angela Merker che si è rivolta a Zuckerberg per discutere dei post anti immigrazione, lo scorso settembre.

“Se Facebook, come la Apple - che è riuscita a rifiutarsi di collaborare con l’FBI per sbloccare l’IPhone di uno degli attentatori di San Bernardino -, ha potere decisionale anche su faccende politiche – si chiede ancora Sunde – quale sarà il prossimo passo?” Il problema sussisterebbe perché Zuckerberg è considerato al pari di un leader politico e la sua piattaforma, una specie di potenza sovranazionale.

Secondo Sunde, se i leader politici europei non mettono un freno all’immenso potere che Facebook sta raggiungendo, soprattutto se interferisce con la cultura locale, sarà come se, grazie alla massa di iscritti, si creassero i presupposti per avere voce in capitolo su qualsiasi questione. E ciò non sembra affatto democratico; anzi, rasenterebbe l’illegalità, giacché Zuckberg possiede le informazioni personali di milioni di utenti, ma non è né un giudice, né un politico eletto dai cittadini, né tanto meno un membro delle forze dell’ordine.

Chi è Peter Sunde

Il sito fondato dal norvegese Peter Sunde, Pirate Bay, è principalmente una piattaforma che bypassa le leggi sul copyright permettendo agli utenti di scaricare illegalmente software e film, per cui, come dice il “Fortune”, non può permettersi di fare la morale su questioni legali.

È vero, ma quanti di voi possono negare di non aver esclamato almeno una volta: “Questo Facebook è peggio di una dittatura!”?

Oltre ad essere relatore e conferenziere, come in quest’occasione, Sunde è anche un comunicatore eccellente, capace di riassumere in una sola parola tutto il suo dissenso per la questione attuale della chiusura delle frontiere. Dopo l’annuncio della barriera fisica e legale costruita di recente in Svezia e Danimarca, per esempio, si leggeva nel suo blog: “Fuck Scandinavia!”