Le elezioni per la Presidenza degli Stati Uniti sono le più influenti al mondo. Dal nome sputato dalle urne dipendono i destini del mondo intero. Barack Obama, presidente uscente dopo otto anni, abbandonerà la Casa Bianca in favore di Hillary Clinton o Donald Trump. Un candidato fra l'ex segretaria di Stato e il miliardario guiderà gli Stati Uniti in un periodo di forti tensioni razziali e strapotere televisivo. Considerando il contesto culturale, può essere utile una rilettura del cult House of cards.

La letteratura ha dato vita a Frank Underwood

All'inizio era tutto concentrato sull'attività Politica di Francis Urquart.

Membro Tory, britannico e protagonista solido della trilogia letteraria composta da: House of Cards,To play the King eThe final cut. Michael Dobbs, autore dei libri, ha così rielaborato la sua esperienza di Capo dello staff del Partito Conservatore inglese e vice-Presidente del partito, per tratteggiare un universo di spietati e doppio-giochisti. Francis Urquart inganna, calpesta le macerie dell'immoralità, si serve della stampa per diventare Primo Ministro e mettere in cattiva luce la Corona. Ogni storia forgiata è scritta da una penna feroce, appuntitasi l'esperienza a stretto contatto con Margareth Thatcher, la "Lady di Ferro". Leggere la trilogia ha turbato e affascinato al tempo stesso migliaia di lettori e politici.

La televisione ha mitizzato House of Cards

Poi, è arrivato il 2013. Anno dell'uscita televisiva americana di House of Cards, serie Hbo ideata da Beau Willimon e prodotta dalla Bbc, con Kevin Spacey attore protagonista. Mr.Urquart, per ragione di mercato, si è trasformato in Underwood e lo scenario si è spostato negli Stati Uniti.

Un democratico negli scantinati del potere. Non sono comunque cambiati il fascino pericoloso del racconto e la qualità dei colpi di scena. Sullo schermo, l'eleganza e il viso gelido di Kevin Spacey hanno regalato alla memoria degli spettatori una delle maschere più convincenti del potere. House of cards è momentaneamente ferma alla quarta stagione.

Ma il clamore, il successo e gli spunti critici vanno oltre. La serie televisiva è una radiografia politica e sociale dagli effetti malsani, "apprezzata" anche daBarack Obama e dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Attori magnifici nella serie televisiva

Oltre al pluripremiato Kevin Spacey, la serie televisiva può vantare tanti altri suadenti attori. Robin Wright, che con attraente cattiveria personifica Claire Underwood, moglie del democratico Frank. Kate Mara, la giornalista dall'innocenza smarrita Zoe Barnes, approfitterà del legame con Underwood per fare lo scoop e aiutarlo nella discesa verso il successo. E poi, la voce fuori dal coro di Lucas Goodwin (Sebastian Arcelus) e del il tenebroso avversario repubblicano Conway (Joel Kinnaman), pronti a rovinare i piani del personaggio accentratore.

Attori capaci di una struttura portante, in cui la profonda caratterizzazione psicologica rende la visione coinvolgente.

Cinema e televisione forgiano i politici del domani

Cinema e Televisione possono anticipare i tempi e costruire immagini forti. Negli Stati Uniti, dove tutto è amplificato dallo spettacolo, il marito di Hilary Clinton Bill suona il sassofono in tv, e una donna candidata alla Presidenza è accusata di avere una sosia. Nonostante la finzione scenica, si possono trovare elementi comuni con Frank Underwood, le strategie di creazione del consenso, la tendenza a fare di una bugia una verità assoluta. House of Cards ha saputo leggere i tempi. Trump e Clinton se ne serviranno?