Dopo i gravi accadimenti di natura sismica che sono attualmente in corso nelle località del Centro Italia, viene da domandarsi come mai questo dato allarmante esca solo in questi ultimi giorni, mettendo in luce le clamorose inadempienze da parte di quasi tutte le istituzioni presenti nel territorio nazionale, nessuna esclusa: Governo italiano, Enti locali (Regioni e Comuni) e, persino, i capi d’istituto di ogni singolaistituzione scolasticaitaliana priva di quel documento.

Più della metà degli edifici, ‘forse’, è stato costruito prima del 1976

In queste ore, da più parti, iniziano a trapelare sconfortanti statistiche relative al patrimonio edilizio scolastico e allo stato in cui lo stesso versa dal punto di vista anti sismico.

Un report, in particolare, pubblicato in queste ore sulla testata wired.it, ci ha colpito particolarmente per i risultati mostrati. Dai dati pubblicativiene fuori che il 55% degli Istituti scolastici attuali sono stati costruiti primadel 1976 (anno dell'entrata in vigore della prima legge antisismica, in cui si rendeva necessario e obbligatorio tale certificato). Un altro dato interessante e che evidenziacon chiarezza la drammatica situazione di vetustà di quasi un terzo delle strutture scolastiche attuali svela, purtroppo, altri sconcertanti risultati: l’8% degli edifici scolastici è stato costruito oltre un secolo fa (con data certa e rintracciabile); il 14% degli immobili destinati alla formazione, inoltre, non può essere effettivamente datato in quanto non esiste nessuna documentazione specifica circa l’anno di costruzione e sulle tipologie edilizie – costruttive impiegate per la loro realizzazione (in realtà, mancano le comunicazioni 'obbligatorie' delle suddette scuole all'Anagrafe dell’Edilizia Scolastica).

Da quello che sembra, qualcuno ha anche calcolato la somma necessaria per mettere in sicurezza tutte le strutture scolastiche che non sono attualmente a norma; si parla di una cifra presunta costituita da nove zeri, pari cioè a13 miliardi di euro.

Molte le perplessità degli operatori della scuola, degli alunni e delle loro famiglie

A questo punto viene spontaneamente da porsi una domanda: ma a cosa è servito costituire la famosa Anagrafe dell’Edilizia Scolastica? Di fatto, la stessa è stato il cruccio di molti predecessori dell’attuale ministra Stefania Giannini, almeno da un ventennio a questa parte e, finalmente, questo importante strumento si è concretizzato. L'Anagrafe avrebbedovuto determinareuna serie di report dettagliati circa le condizioni statiche dell'immensopatrimonio edilizio scolasticoitaliano e soggetto all'adeguamento antisismico per la messa in sicurezza dello stesso.Allora, cosa è successo in realtà?

Anagrafe dell'Edilizia Scolastica - Presa a modello in tante occasioni pubbliche dalla stessa inquilina di Viale Trastevere, con i suoi slogan (“un passo avanti enorme per la scuola e il Paese”) e con i lunghi discorsi autoreferenziali del suo fedele sottosegretario Davide Faraone (“dopo 20 anni abbiamo un quadro dei nostri istituti), oggi si scopre che la definitiva costituzione dell’Anagrafe scolastica è stata più che altro solo un’operazione di facciata e non, come si credeva, un punto di partenza per porre in essere le condizioni affinché si potesse porre rimedio ai troppi vizi di natura statica e di sicurezza degli antichi immobili scolastici presenti in tutto il territorio italiano. Un ulteriore interrogativo proviene proprio dagli insegnanti e ci sipone una domanda: ‘Si era a conoscenza del clamoroso dato relativo alla presenza di un così elevato numero di strutture edilizie prive della necessaria certificazione di agibilità?” Se la risposta fosse positiva, questo sarebbe davvero di enorme gravità.