Il governo Renzi ha fatto molte riforme nella #Scuola, ma il più delle cose che ha fatto, le ha fatte male. Non è stato capace di dare risposte ai precari di vecchia data, non correggendo gli errori dei precedenti governi e oggi nella Scuola italiana ci sono tante ingiustizie. Tramite "sentenza" si sovvertono le graduatorie, gli ultimi passano avanti e diventano i primi, un esempio è quello degli abilitati, in possesso del diploma magistrale, conseguito entro il 2001, che hanno superato colleghi con anni e anni di servizio e tanti titoli.
Acceso Gae agli abilitati
Il diploma magistrale, conseguito entro il 2001, dà oggi modo di scalare le graduatorie e partecipare ai concorsi a cattedra, mentre è impedito di parteciparvi ai laureati e ad altri diplomati di altre classi di concorso (che sono in possesso dell'unico titolo richiesto, per l'accesso ad alcune cattedre). Una sostanziale ingiustizia quella che avvantaggia i diplomati magistrali, perchè a parte coloro che hanno tanti anni di precariato e un concorso superato a cui spetta il ruolo, ci sono anche tanti giovani, in possesso di tale titolo che hanno superato i colleghi con più anni di servizio e molti più titoli.
Renzi che avrebbe dovuto immettere in ruolo chi ha più di 36 mesi di servizio, ha assunto (e giustamente) i tanti docenti che aspettavamo da anni in Gae, ma non anche i precari di seconda e terza fascia con 36 mesi di servizio, e ha creato un limbo nella terza fascia, dove sono iscirtti i non abilitati, a cui ha tolto la possibilità di entrare di ruolo impedendogli anche di partecipare al concorso.
Grazie alle leggine, fatte ad uopo in passato, nelle Gae, molti aspiranti docenti presenti in graduatoria anche da 20 anni, non avevano mai prestato un giorno di servizio, e grazie a Renzi si sono ritrovati a 30, 40, 50 anni a entrare di ruolo. Giustizia per loro è stata fatta grazie alla Buona Scuola, ma per i precari con 36 mesi non si può dire lo stesso.
La situazione caotica che oggi regna nella scuola è stata creata negli anni passati, dai politici fautori del grandioso licenziamento dei precari della scuola, con riforme sconclusionate avviate dalla Gelmini per prima. Tantissimi precari per colpa dei tagli del governo Berlusconi, sono rimasti senza lavoro si tratta di tanti docenti e Ata, lasciati in mezzo ad una strada con la scusa che nella scuola c'era troppo personale.
I tanti difetti della scuola
Renzi ha peggiorato la situazione con la sua Buona Scuola, ha sconvolto la vita anche al personale di ruolo, con la chiamata diretta. Dopo tanti anni di carriera, i docenti più anziani (ancora in servizio, a causa della riforma previdenziale Fornero) si ritrovano, qualora il preside non li scelga nella scuola da loro scelta vicino casa, a tornare pendolari, mentre migliaia di docenti non di ruolo e neoassunti lavorano vicino casa (come è successo alla moglie del premier). Le scuole, inoltre, sono piene di docenti che rimangono inoccupati e che fanno parte dell'organico di potenziamento, mentre in alcune sedi gli alunni rimangono incustoditi, per l'assenza di personale.
Le disfunzioni della scuola sono tante, alcune c'erano prima di Renzi ma altre sono dovute alla confusione creata dalla sua riforma. La sua riforma ha avuto di certo dei lati positivi, premiando chi attendeva da anni il ruolo, ma non chi a causa dei tagli è rimasto senza lavoro. Non è stata significativa per il problema del precariato sollevato dalla Corte di Giustizia Europea, chi secondo la logica europea, ma non italiana, negli anni passati è stato truffato e ingannato con la promessa del posto fisso. Nonostante il piano assunzionale di Renzi oggi nella scuola, tra Ata e docenti gli aventi diritto al posto fisso sono centinaia di migliaia, l'operato di Renzi è stato inutile non ha corretto gli errori del passato, e i precari continuano ad aspettare di anno in anno, qualcosa che forse non arriverà mai e che pure la Cassazione nega loro.