Ben lungi da comprendere la portata del referendum istituzionale del 4 dicembre i partiti continuano nel loro chiacchiericcio mediatico. Salito ieri al Quirinale per rassegnare - definitivamente? - le dimissioni Renzi aveva già nel pomeriggio alla segreteria del Pd inscenato un'altra puntata del Renzi show, in attesa di quello vero di Crozza domani sera. "La verifica sarà dura" , ha anticipato alla minoranza interna. Intanto sembra che Mattarella voglia un Renzi-bis con il solito governissimo che embra essere la sola proposta spendibile in Italia.

Renzi che è notoriamente un captivus - "ma la bontà chi non ce l'ha non può darsela" - vuole invece le urne subito. Si finirà ad un governicolo istituzionale con Grasso - con l'appoggio esterno di Forza Italia - o di qualche altra carica di garanzia istituzionale: ma esistono più? I Cinque stelle insistono per andare alle une: hanno protocollato una proposta di modifica elettorale che estenderebbe l'Italicum al Senato. Proposta più che bizzarra, giuridicamente senza senso.

Salvini vuole un subitaneo pronunciamento della Corte costituzionale sugli eventuali profili di incostituzionalità dell'Italicum ed elezioni conseguenti. I Fratelli d'Italia sono sulle posizioni salvianiane ma sembra non abbiano intenzione di tirare la giacchetta alla Consulta.

Ncd attende al varco nel puro stile democristiano. La parola che più si sente nel cloud politico coevo agli eventi è responsabilità: ma come insegnano le leggi della linguistica l'uso reiteratamente ostinato di un termine lo svuota di ogni senso semantico. Come aveva preannunciato il prof. Brancaccio a Blastingnews gli italiano hanno votato tranquilli e le Borse hanno fatto festa e finanche lo spread è sceso in attesa dell'ultima riunione dell'anno del direttico Bce che darà l'extrema sanctio sul Quantitative easing: nel senso di un suo perdurare. In Italia siamo in un regime di democrazia bloccata. Bodrato. un costituzionalista antico ci scrisse un libro sull'argomento: forse sarebbe interessante andare a rileggerlo.