La vicenda dello stupro di Rimini sembra essere conclusa. In quattro sono stati arrestati, due dei quali si sono consegnati spontaneamente.Sono due minorenni, marocchini, residenti in Italia da diversi anni. Quello che sembra essere il capo branco è stato arrestato mentre cercava di fuggire. Il padre dei due ragazzi che si sono auto denunciati ha dichiarato, senza mezzi termini, che i suoi figli devono pagare per quello che hanno fatto, perché "può capitare che uno rubi un telefonino, ma non che violenti una donna."

E' più grave se sono stranieri?

Il caso, di cui sono rimaste vittime una coppia polacca e un transessuale peruviano, ha suscitato polemiche e indignazione, come è giusto che sia.

Quello che viene da chiedersi è se tutta questa indignazione sia stata provocata più dalla nazionalità degli stupratori che dal fatto in quanto tale. I quattro, come è stato appurato, non sono italiani, ma, per almeno due di loro, possiamo dire abbastanza sicuramente che non sono arrivati con il barcone attraverso il Mediterraneo. Il padre dei minorenni lavora da anni in Italia, e i suoi figli pare frequentino scuole italiane e siano abbastanza integrati. Non perfetti, sicuramente. Erano infatti già noti alle forze dell'ordine per piccolo reati minori.

In questi giorni abbiamo invece sentito parlare di immigrati che arrivano in Italia soltanto per stuprare le nostre donne, Laura Boldrini è stata accusata di essere "complice" perché nei primi giorni successivi all'accaduto non ha fatto alcuna dichiarazione.

Tanto che alcuni le hanno augurato di essere stuprata. Ora, in una società evoluta e razionale come si presuppone sia un popolo niente meno che nell'anno 2017, come si può augurare ad una donna di essere stuprata? Come si può augurare ad un essere umano di provare una delle cose peggiori che possano esistere al mondo?

E se fossero stati italiani?

La domanda che sorge spontanea è questa: se il branco fosse stato italiano, ci saremmo indignati allo stesso modo? in tanti forse risponderebbero di sì, soltanto perché è giusto e razionale rispondere così. Allora perché i femminicidi, gli stupri, gli abusi compiuti da italiani su altri italiani, o magari su cittadini stranieri, non provocano lo stesso clamore?

Perché, quando lo stupratore è italiano, Salvini e tutta l'estrema destra rimangono in silenzio? Pare esistere, nella nostra società, una sorta di razzismo latente, che nessuno ammette, ma che c'è eccome. Nessuno si dichiara razzista, tutti ci professiamo buoni e comprensivi verso quelle povere persone che scappano dalla guerra. Ma non li vogliamo mai troppo vicini. Non li vogliamo nel nostro piccolo paese.

Soltanto se il carnefice è italiano, si pone l'accento sul crimine. Quando invece sarebbe importante, fondamentale, porlo sempre sul crimine, l'accento. E non sulla nazionalità. E' davvero giusto arrivare a strumentalizzare qualsiasi cosa, anche la peggiore che possa succedere ad una donna?

Nel clamore suscitato dal caso di Rimini, nessuno, o quasi, ha parlato di ciò che significa essere stuprate. Di come quelle povere tre persone abbiano visto la loro vita rovinata a causa di quattro bestie. Perché sono bestie, ovviamente. Ma sarebbero bestie comunque, e il fatto che non siano italiani non li rende "più bestie".