Un portiere di calcio può veramente valere 70 milioni di euro? È una domanda lecita, soprattutto dopo aver visionato le ‘prodezze’ di Gigio Donnarumma, senza alcun dubbio tra i principali colpevoli della disfatta del Milan, che ne ha prese quattro dalla Juve nella finale di Coppa Italia. Ovviamente, la risposta, secondo noi, è un ‘no’ secco senza appello. Proprio il match di mercoledì scorso lo dimostra. E, di seguito, proviamo a spiegarne il perché.
70 milioni di euro per un portiere: troppi rispetto al ruolo
Lungi da noi mettere in discussione le grandi qualità sportive di Gigio Donnarumma, pur non dimenticando qualche sua esitazione (a dire la verità più d’una quest’anno tra i pali del Milan).
Quello che dovrebbe però far abbassare le pretese della dirigenza rossonera in un eventuale trasferimento (si parla infatti di 60-70 milioni di euro per chi volesse acquistare l’erede designato di Gigi Buffon), va ben al di là della cifra tecnica del giovanissimo portierone. E riguarda, invece, la natura di un ruolo, il portiere di calcio appunto, che non può mai risultare decisivo quanto quello di un attaccante o di un centrocampista offensivo. Anche se il rapporto tra età-qualità-prospettive di crescita è alto, proprio come nel caso di Donnarumma.
Un esempio ‘a caso’ pescato dal nostro campionato: Douglas Costa, passato dal Bayern Monaco alla Juventus nell’estate 2017. La Vecchia Signora, tra prestito oneroso e riscatto obbligatorio, l’ha pagato circa 46 milioni di euro, quasi 30 milioni in meno rispetto alle ultime valutazioni di Gigio sul mercato.
Velocità, imprevedibilità, tanti assist, capacità di spaccare le partite, quelle del folletto brasiliano, che hanno pesato non poco sul settimo scudetto bianconero di fila. Sarà banale dirlo, ma un portiere queste cose non può sicuramente farle. Certo, qualche volta il ‘signore dei pali’ può essere determinante. Ma mai quanto un compagno che garantisca classe e talento infiniti in mezzo al campo.
Il destino beffardo di un portiere: i suoi errori costano di più
Un altro dato pesa, e sempre relativo al ruolo in sé: quando si sbaglia in porta, gli errori costano molto di più alla propria squadra. Ritorniamo alla finale di Coppa Italia: i 15 minuti choc di Donnarumma hanno praticamente ammazzato la partita in favore della Juventus.
Di contro, guardiamo al caso di un attaccante: se un Higuain qualsiasi si mangia un goal facile al 30esimo del primo tempo, avrà sempre modo di rifarsi nei restanti 60 minuti. Non così chi difende la porta: toccherà ai suoi compagni infatti rimediare all’accaduto.
Insomma, Gigio Donnarumma resta indubbiamente il portiere, in prospettiva, più forte nel panorama del calcio italiano. Ma 70 milioni di euro per acquistarlo sono troppi. Anche se sei l’erede di Buffon. Anche se il mercato, negli ultimi tempi, tende a cifre ‘monstre’.