Nel pomeriggio di ieri il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo, firmato dal musicologo Fabrizio Basciano, che sta facendo molto discutere. Nel pezzo i testi di molti tra i più noti rapper italiani vengono accusati in maniera inequivocabile di essere maschilisti e denigratori nei confronti di tutto il genere femminile.
L'articolo, che ha suscitato l'indignazione di molti appassionati di rap italiano, può essere catalogato come una sorta di invito all'indignazione rivolto a tutte le donne, tant'è che il titolo é Trap, forse le femministe non hanno colto la gravità dei messaggi di Sfera e degli altri ‘musicisti’.
Le virgolette alla parola 'musicisti' ovviamente non sono casuali. Basciano arriva addirittura ad invocare querele e conseguenti multe per arginare il fenomeno, sanzioni che se venissero applicate, nell'idea dell'autore dell'articolo, determinerebbero una sorta di censura auto-indotta da parte dei rapper, che durante tutto il pezzo, oltre ad essere accusati di maschilismo, vengono denigrati sul piano artistico, questi alcun passaggi emblematici in tal senso: "Miriadi di perle sessiste con cui gli artisti (per chi ha il coraggio di definirli tali) della trap farciscono i loro testi [...] utilizzando raffinatissime tecniche letterarie degne di un bambino a cui è malauguratamente venuto a mancare l’insegnante delle scuole elementari".
L'articolo ha suscitato la reazione di alcuni rapper tra quelli chiamati in causa, inclusi Gué Pequeno ed Emis Killa. Il primo si è limitato a condividere uno screenshot del pezzo tra le sue Instagram stories, dando dell'ignorante all'autore, sottolineando come il testo del suo brano tacciato di maschilismo sia stato riportato in maniera errata. Il secondo invece ha dedicato alle parole di Basciano una sorta di arringa difensiva, smontando la sua tesi, fornendo un'altra chiave di lettura della situazione, che altro non rappresenta che il modo in cui milioni di giovai italiani – non maschilisti – intendono questa musica e questo linguaggio.
La replica di Emis Killa al Fatto Quotidiano
Queste le parole di Emis Killa: "In questo articolo veniamo accusati, più o meno tutti, o almeno quelli che sono stati citati, di trattare male l'universo femminile, di essere maschilisti, insomma, la solita solfa. Inizialmente pensavo che l'articolo l'avesse scritto una donna. Poi, in realtà, ho scoperto che l'ha scritto un uomo, per essere più preciso un tale che si chiama Fabrizio Basciano, che arriva addirittura a parlare di censura, tipo 'Straight Outta Compton', solo che quello succedeva trent'anni fa, ora siamo nel 2018. Non è vero che manchiamo di rispetto all'universo femminile, semplicemente le donne descritte nei testi presi in analisi non sono esattamente delle santarelline, perché ci sono donne così, esistono anche loro.
Perché dobbiamo fare di tutta l'erba un fascio ? Se io dico 't***a' mica vuol dire che lo sto dicendo a tutte le donne. Perché bisogna sempre generalizzare? Se una donna insulta il suo uomo dicendo che è un fallito parassita, non vuol dire mica che sta mancando rispetto al genere maschile. Signor Fabrizio, io le assicuro che nel mondo della musica ci sono anche delle donnacce, e pure le altre donne lo sanno. Io in quanto artista ho il compito di dipingere la realtà che ho attorno, e la realtà che ho attorno include anche questo tipo di donne, sono loro che non si rispettano per prime, io le descrivo e basta. Poi non capisco perché viene citata la mia rima in cui dico 'Sul ca*** ho due bimbe', mica le ho chiamate t***e, qual è il punto?
Lasci perdere che ora ho una figlia, in passato mi è successo. E allora ? Non capisco, i giovani non possono neanche andare a letto come vogliono perché sennò vengono etichettati come maschilisti? Solo perché raccontano certe situazioni? Venga a fare un giro e vedrà con i suoi occhi".
L'esempio di Vasco Rossi, le prese in giro a Basciano
Emis Killa ha poi alzato i toni, dapprima citando i testi di Vasco Rossi, che nel brano 'E' colpa di Alfredo' dichiarava 'Quella t***a è andata a casa con il ne***', contestando poi alcuni esempi di artisti utilizzati nell'articolo come contraltari dei rapper, ovvero Lou Reed, autore di testi in cui si inneggiava all'utilizzo di eroina, che anni fa a Milano arrivò addirittura a bucarsi sul palco, e Franco Battiato che la parola 'Pu***ne' l'ha utilizzata anche al Parlamento europeo.
Nella parte finale del suo discorso il rapper di Vimercate ha letteralmente preso in giro l'autore dell'articolo, che a quanto pare, oltre ad essere un musicologo e blogger del FQ, è anche un musicista, seppur non molto sconosciuto. Emis Killa ha diffuso uno screenshoot del canale Spotify di Basciano, evidenziando come abbia soltanto 4 ascoltatori mensili.