'C'e' un gran ballo questa sera... Ed ognuno ha la bandiera... Marionette, commedianti... Balleranno tutti quanti'. Dobbiamo dunque dedurre che dopo più di 40 anni da 'Mangiafuoco', il testo della canzone che abbiamo citato, anche Edoardo Bennato abbia deciso di partecipare al ballo. Fili non ne ha mai avuti, almeno in teoria ed alla fine è libero pure di scattarsi un selfie con il personaggio politico decisamente più lontano da ciò che Bennato ha espresso in tante canzoni. Appartenenze politiche dichiarate? Non ha mai avuto neanche quelle in realtà, qualcuno lo ha definito di sinistra, ma dai suoi versi risalta una certa componente anarchica e l'anarchia vera non ha schieramenti.

Matteo Salvini si è sempre dichiarato un suo fan, lui in gioventù era davvero di sinistra e non è certo uno scandalo che l'ex comunista padano ami 'Sono solo canzonette' o il 'Rock di Capitan Uncino'. Pertanto, visto che per 'scuotere la gente non servono i discorsi, ma ci vogliono le bombe', per molti fan del cantautore, napoletano e dichiaratamente anti-leghista, vederlo su Facebook in questa sorta di coppia mal assortita con il vicepremier e leader del Carroccio, non ci poteva essere bomba peggiore.

'Seconda stella a destra, questo è il cammino'

Nel post Facebook, Matteo Salvini cita 'L'isola che non c'è', una delle canzoni più celebri di Edo. "Seconda stella a destra, questo è il cammino...", dichiarando di adorare Bennato.

Verissimo, lo scorso anno aveva postato un video tratto da un concerto dell'artista partenopeo a Milano, esprimendo grande amore per la sua musica. Probabilmente la scelta di fotografarsi insieme a Salvini non ha nulla di 'politico', alla fine è un artista che scatta un selfie insieme ad un fan. Ma se il fan in questione è, per l'appunto, un politico e si tratta nello specifico di Salvini destinato a far discutere qualunque cosa faccia, ecco che scatta la polemica.

Simile per certi versi a Salvini tifoso che critica Gattuso, parole non diverse se pronunciate da altri tifosi, ma molto più pesanti se a dirle è il ministro dell'Interno. Dobbiamo dunque distaccarci dall'immagine del politico e vederlo come il post di un fan? Difficile se non impossibile farlo, perché i commenti sono migliaia e tra questi non mancano i fan adoranti del leader del Carroccio che lo innalzano "per aver convertito un sinistroide come Bennato".

Così come altri, meridionali e molto vicini a Bennato, sia dal punto di vista geografico che al pensiero espresso in tante canzoni, che criticano aspramente il cantautore. "Edoardo con il nazifascista? - scrive Amedeo - mi è caduto un mito, eppure è meridionale", da Antonello che lo definisce "una bandiera che va con il vento", a tale Libera Renella che lo chiama "burattino con tanti fili" fino ad Alessandro che si chiede come abbia fatto Bennato a fare una cosa del genere, visto che è napoletano. Ed in proposito il commento di Enrico sostiene che i napoletani non perdoneranno Salvini anche se si fa una foto con Bennato. Ancora, c'è Guido che, rivolto al cantautore, gli scrive "brutta fine che hai fatto" e Luisa che citando "Rinnegato", ne rivolge il testo contro l'autore sottolineando "non ti conosciamo più, sei una delle mie delusioni più grandi".

Libertà di selfie e coerenza

Alla fine un artista è libero di fare un selfie insieme ad un fan, anche se il fan è il ministro dell'Interno ex comunista padano ed ex leghista secessionista ora leghista destroide. Ma è risaputo che non si muove foglia che propaganda non voglia, almeno nelle pagine social di Matteo Salvini. Alla fine una foto non ha mai ucciso nessuno e nemmeno una canzone. Però "vi insegnerò la morale e a recitar le preghiere e ad amare la patria e la bandiera... ti insegnerò a sparare, ti insegnerò l'onore, ti insegnerò ad ammazzare i cattivi", questi sono versi di Edoardo Bennato in una canzone la cui critica alle istituzioni ed al tradizionalismo di un'Italietta bacchettona è sarcastico e pungente.

Matteo Salvini è quello che predica morale tutti i santi giorni dai suoi account social, giura sul rosario ai comizi e parla da 'italian first' (detto da un ex secessionista suona come la grancassa in una biblioteca), senza contare tutto il resto. Poi, per carità, se i suoi simpatizzanti ed elettori sono convinti di essere i buoni, avere sempre ragione ed andare dritti verso la gloria (tanto per citare sempre 'In fila per tre' di Bennato), sarà il tempo che lo dirà. Riguardo a Bennato, concordiamo che esiste libertà di scelta e di selfie conseguenti, ma è altrettanto vero che esiste un principio di coerenza. Il resto, si sa, sono solo canzonette.