“In questa mostra ci sta un sacco di roba sui curdi e sulla Siria del nord, sul loro sistema di convivenza tra popoli e religioni diverse, di uguaglianza di genere. Tutte queste cose, insieme a migliaia di persone rischiano di essere spazzate via dall'aggressione dello stato turco e delle milizie jihadiste che lo appoggiano. Magari se uno lo tiene presente mentre scorre questi materiale, si rende conto di quello che stiamo lasciando accadere”.

Questo uno dei leitmotiv della mostra intitolata “Zerocalcare scavare fossati · nutrire coccodrilli” del fumettista di Cortona, in provincia di Arezzo, Michele Rech, in Arte Zerocalcare, inaugurata lo scorso 26 ottobre e attiva fino al prossimo 12 gennaio 2020 allo Spazio ZAC all'interno dei Cantieri Culturali della Zisa, a Palermo.

Muri tappezzati di fumetti

L'esposizione nasce da una suggestione biografica dell'autore e da una riflessione di stringente attualità sul momento storico che viviamo dove i coccodrilli e i fossati rappresentano la metafora di una condizione interiore dell'artista relativi ai timori originari dell'uomo legati all'invasione e alla paura dell'altro con il relativo innalzamento di barriere volte alla salvaguardia del proprio territorio.

Il padiglione, è un grandissimo percorso grafico fatto di muri tappezzati di fumetti, copertine di riviste, pannelli multimediali dove scorrono le immagini dell'excursus artistico di Michele, ma anche alcune scene dei cartoni animati che hanno accompagnato durante l'infanzia e l'adolescenza tra i quali “I Cavalieri dello Zodiaco”.

Si fa ingresso in una sorta di dimensione parallela, fatta di tavole colorate e in bianco e nero che sembrano essere un richiamo all'ordine, un grido d'allarme e una presa di coscienza su ciò che accade in quei confini non troppo lontani dall'Europa pacifista e i cui protagonisti inermi chiedono di non essere lasciati al proprio destino.

Una piaga enorme grondante di sangue quella che affligge il Medioriente e in Africa che, inevitabilmente coinvolge l'Italia e il suo popolo, che richiede attenzione, che non può lasciarci indifferenti e con la quale dobbiamo confrontarci.

Una realtà storica fatta di guerre, violenza, protesta politicamente schierata, lotta proletaria che si alterna a frasi scritte dall'autore che sembrano voler richiamare l'attenzione dell'osservatore e chiarire ironicamente il proprio obiettivo: “Oh, questa è una selezione di tavole, no so' tutte consecutive.

Quindi se non capite non è perché so' una pippa e neanche perché c'avete avuto un ictus voi. È normale”.

La prima parte del percorso termina con una sezione dedicata alla lettura delle opere più rappresentative dell'artista ed è linea di demarcazione che separa il percorso grafico dall'avvolgente installazione site-specific, una gigante illustrazione in bianco e nero disegnata ad hoc da Zerocalcare, intitolata “Stessa barca”, che catapulta il visitatore in un mondo fatto di fumetti che rappresentano la cultura e la storia dei cartoni animati degli anni '80 e '90.

Una miscellanea di volti, personaggi e figure che, in un groviglio di espressioni, raccontano i miti che hanno ispirato la storia artistica e personale dell'autore, ma anche i valori di convivenza tra popoli, inclusione e diversità rappresentati attraverso il colore della pelle, i tratti fisiognomici accompagnati da una timeline ragionata che ripercorre l'evoluzione creativa e personale di Zerocalcare.

Per poter accedere alla “mega tavola”, è necessario entrare a piedi nudi o indossare dei calzari che vengono forniti dal personale addetto.