Tutto è cominciato con un libro, anzi il "libro" famoso dove papa Benedetto XVI, insieme al porporato africano Robert Sarah, ha difeso strenuamente il valore del celibato ecclesiastico. Questo fatto ha provocato una vittima illustre: il segretario particolare di papa Ratzinger, nonché prefetto della Casa Pontificia mons. Georg Gänswein, che è stato posto da Papa Francesco in "congedo illimitato". Che significa questo? in modo formale il vescovo tedesco mantiene ancora il suo incarico in curia, ma è possibile che con la prossima riforma della stessa Curia vaticana il suo incarico non può più aver luogo.

Qualche "gola profonda" ha affermato che il segretario del papa emerito non può più recarsi nemmeno nel suo ufficio.

La riorganizzazione della Curia Vaticana

Partiamo dal suo congedo. Una sospensione del suo incarico, appunto, a tempo illimitato, del quale non è dato sapere quando può ritornare a svolgere in modo effettivo le sue funzioni. Secondo le fonti ufficiali, il suo congelamento è dovuto al fatto di poter stare più vicino al predecessore del pontefice attuale che risiede al monastero vaticano di Mater Ecclasiae. Ma secondo fonti a lui vicine, sembra che il rapporto tra i due è piuttosto freddo, quasi come incrinato. Al vescovo tedesco sembra che in una occasione il Santo Padre abbia detto che non lo vuole più vedere.

Si conosce il lato irascibile del capo della chiesa cattolica, come l'esempio dell'occasione della signora che lo ha trattenuto per la mano e lui per sfuggire alla presa gli ha mollato un buffetto, ma per quell'episodio il Santo Padre ha chiesto prontamente scusa.

Il caso del libro firmato da Benedetto XVI

Ma in realtà le cose sono ben più profonde di quelle che si intuiscono in superficie: alla base c'è appunto il libro scritto a quattro mani dal papa emerito e dal cardinale Sarah, dal titolo "Dal profondo del mio cuore", che nonostante un tentativo tardivo dello stesso pontefice emerito di ritirare la sua collaborazione scritta dal volume, c'è stato i' intervento diretto di Gänswein di controllare le bozze prima di andare in stampa.

Mentre il Santo Padre emerito non si può toccare, e per il cardinale neanche a parlarne, ecco trovare un capro espiatorio per cercare di mettere ordine ad una situazione che ha rischiato di sfuggire di mano al Papa regnante. Il quale ultimo deve mettere quella firma sulla esortazione apostolica che garantisce ai diaconi sposati di poter essere elevati al grado sacerdotale in particolari circostanze, come è emerso nel recente Sinodo sull'Amazzonia, dove il documento finale è il risultato della discussione avvenuta su questo tema, che è stato votato a larghissima maggioranza.

La Curia Vaticana cerca di minimizzare l'accaduto

Dalle stanze della Santa Sede si cerca di minimizzare l'accaduto, dando come versione ufficiale di questo congedo come l'ordinaria redistribuzione degli impegni del prefetto tedesco per poter essere ancora più vicino a colui che lo ha elevato alla dignità vescovile quando era in carica sul trono di Pietro. Ma come scrive il Tagespost, il vescovo Gänswein non è altro che l'ultimo, in ordine di tempo, di quelle persone che sono state allontanate dai vari incarichi per la riorganizzazione degli uffici vaticani: Mȕller, Festing, il dottor Polisca, il generale Giani, mons. Viganò.